giovedì 9 luglio 2009
In questi mesi, mi si perdoni il rilievo, personalmente ho avuto l’impressione di una certa confusione e non chiarezza di intenti ed obiettivi, di difficoltà a prospettare ed armonizzare un progetto politico più unitario e realistico, credibile e sostenibile in una città come Alessandria, potenzialmente capace di offrire nuove opportunità di lavoro, di sviluppo e di sostegno sociale e quindi non semplice da governare. Gli elettori con il libero voto hanno deciso a chi affidare i prossimi anni di governo della città. Vincitori e vinti dovrebbero comprendere che la politica è un’arte finalizzata a dare stabilità e sicurezza ad un popolo e migliorarne le condizioni di vita,oltre le posizioni e gli interessi di parte. La vittoria dà il diritto di governare, mentre la sconfitta deve spingere verso una responsabile opposizione. Per i vincitori e gli sconfitti, l’esperienza dovrebbe insegnare qualcosa in rapporto al futuro. La politica, non lo dimentichiamo mai, è un servizio per il bene di un contesto umano. Ecco che allora emerge l’esigenza che la politica, specie quella locale, deve affrontare una problematica quanto mai necessaria. Il vero problema che sorge nella odierna società e che ogni giorno apprendo stando a contatto con la gente, è la mancanza di una politica che sia ”TRASPARENTE”; perché il nostro agire possa tornare ad essere credibile e sostenibile è necessario che il nostro operare politico e non solo il nostro pensiero politico, sia il più possibile “leggibile”e chiaro alla coscienza e alla critica politico-sociale della gente. Pertanto auspico ad”un palazzo rosso” che non sia solo un palazzo di potere, ma anche un palazzo di “vetro”, un palazzo trasparente, un palazzo in cui ogni cittadino possa “specchiarsi” e vedere le proprie esigenze, le proprie problematiche ed aspirazioni concretamente realizzarsi e risolversi. Ecco che la nostra politica deve tornare a COMUNICARE. La comunicazione politico-sociale è la trasmissione di contenuti di coscienza(idee,stati d’animo,notizie, progetti politici ecc..) dall”EMITTENTE” (colui che trasmette), al “RICEVENTE” (colui che riceve). IL ricevente,nella specie il cittadino, in genere non rimane passivo: in lui può esserci adesione o dissenso, ma comunque REAZIONE. La comunicazione politico-sociale permette il sorgere di una relazione interpersonale, per cui si mette in comune ciò che era esclusivo di un individuo. IL messaggio che viene trasmesso, viene interpretato dal cittadino ricevente in base alla sua mentalità, esperienza di vita, cultura, formazione, età, classe sociale di appartenenza. Fa parte della istanza morale la competenza, ossia la preparazione idonea da parte degli operatori di trasmissione, nella specie noi politici, per poter presentare degnamente ed onestamente i contenuti di coscienza e le proposte politiche, oggetto di comunicazione. La comunicazione politico-sociale deve avere il requisito della sincerità, ossia dovrà riflettere il genuino contenuto della ”coscienza” e pertanto sarà e deve essere onesta, TRASPARENTE, invitante al bene del cittadino. Quanta responsabilità signor sindaco! Sono convinto che i politici non si inventano, ma devono crescere e maturare nel tempo e sul campo nella convinzione profonda di un servizio da rendere alla collettività. Detto da una sorta di “matricola”politica ,suona come un auspicio oltre che come un insegnamento. I latini dicevano “Bis dat qui cito dat,duplex fit bonitas, simul accesit celeritas” ossia: dà due volte chi dà presto, viene duplicata la bontà del beneficio, se vi si aggiunge la sollecitudine”: pertanto chiedo formalmente, in questa sede, di cambiare il nome al”palazzo rosso”e che d’ora in poi sia chiamato “PALAZZO DI VETRO” auspicando che questo avvenga non soltanto nel nome , ma anche nei fatti nella continua promozione di attività rivolte a tale scopo per rendere il più possibile trasparente agli occhi dei cittadini ogni nostro operato politico. Appellandomi a lei Signor Sindaco,certo della sua attenzione, concludo augurandomi che nei mesi avvenire quello che i latini dicevano ”Concordia parve res crescunt ,discordia maximae dilabuntur” ossia: con la concordia le piccole cose crescono,con la discordia anche le più grandi vanno in rovina….valga anche per noi. Grazie. Davide Nocito
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