venerdì 10 luglio 2009

Una croatina per pane e salame
Dalla rubrica "In cantina" de La Stampa 28-05-2009

La scampagnata ideale? Sui Colli Tortonesi nella culla del mito di Fausto Coppi, i cui paesi sono adornati da una pista ciclabile di 7 chilometri. Ma questa è anche terra di salami crudi eccezionali, e di un vino come la Croatina che ne è compagno ideale. Stupefacente è stato l’assaggio della bottiglia di Paolo Poggio (classe 1962) titolare di un’azienda vitivinicola e frutticola all’imbocco della Val Curone: Brignano Frascata, paese del famoso salame cucito. Il Colli Tortonesi Rosso "Prosone" 2007, nasce da una vendemmia di croatina della prima decade di ottobre, fermentata a temperatura naturale in acciaio e poi affinata sulle fecce fino all’estate successiva. Il colore è rubino impenetrabile e concentrato; al naso spicca intensa la polpa della frutta rossa; in bocca si celebra l’equilibrio di un sorso ricco di sfumature fruttate, decisamente uniche. Ottima impressione anche per il bianco Timorasso "Ronchetto" 2007, mentre da tre ettari vitati esposti a sud, frammezzati e ad un’altezza media di 300 mt. cresce l’uva regina di questo territorio (fin dai tempi degli Antichi Romani) per la Barbera "Campo La Ba" 2007. E siamo già al coniglio al forno.
PAOLO POGGIO
Brignano Frascata (AL)
via Roma, 67 • tel. 0131784929
Una bottiglia di Colli Tortonesi Rosso "Prosone" 2007: € 5


Anche piatti per celiaci
nel ristorante del futuro
Dalla rubrica "Dolce&Salato" de La Stampa 10-04-2009


Quando “scoprimmo” Davide Palluda, a Canale d’Alba, aveva poco più che vent’anni e il suo locale era aperto da sei mesi: restammo folgorati e ci sbilanciammo. Oggi mi sento di farlo per un altro ragazzo, di appena 21 anni, geniale, coi piedi saldi a terra, ispirato da una famiglia che ha nel cuore il senso del bello (la zia cura un giardino straordinario, la mamma è cuoca raffinata). Lui si chiama Matteo Panfilio e dopo importanti esperienze all’estero ha aperto a Pozzolo Formigaro questa Locanda dei Narcisi (tel. 0143319822) appartata in frazione Bettole: un locale bomboniera dove appena seduto ti servono il loro pane e altre fragranze da forno irresistibili. Un biglietto da visita per continuare: tagliatelle di seppia su insalata di carciofi e pecorino, ravioli del plin ripieni di fonduta valdostana, faraona farcita di pistacchi, tiramisù al profumo di arancia e vaniglia con granita al caffè (gradioso!) e delizie al mandarino (la ricetta è di mamma Enza). Dove va forte è sul pesce, come il “pescato del giorno” in crosta di erbe e il filetto di tonno in manto di lardo. Il menu degustazione è a 35 euro, ma la novità è che questo è uno dei pochissimi locali con un’alternativa ghiotta (e seria) anche per i celiaci. Insomma è il ristorante del futuro, in tutti i sensi, nato proprio nell’era della crisi. Scommettiamo che avrà futuro?


La malvasia sapor di rosa
Dalla rubrica "In cantina" de La Stampa 26-03-2009


Ho voglia di Malvasia, ma di quella rosa, che sulle colline del Monferrato, tra la terra dei Santi (la Doc segna “Malvasia di Castelnuovo don Bosco”) e il Casalese diventa fragrante. Roberto Bava a Cocconato d’Asti, con la malvasia varietà di Schierano ha fatto un vino da Messa, il “Malvaxia Sincerum”, mentre nel paese dove dal 961 è sepolto il fondatore del Monferrato, il marchese Aleramo, vinificano la Malvasia di Casorzo. E qui a Grazzano Badoglio sembra una primavera questo vino che sa di rosa e che Dario Natta produce con orgoglio nella sua cantina, insieme a una Barbera d’Asti che un mese fa, con Gionata e Nicola, ci ha sbaccalito dopo averla accostata a una fagianella memorabile. La Barbera in questione, turgida nella sua consistenza, si chiama “Le Rose”, quasi a fare il verso al profumo possente della Malvasia, che dedico a mia moglie e al suo compleanno, sapendo che i figli saranno felici di questo bicchiere che nei locali dove si ritrovano, ancora, non hanno scoperto. A Grazzano Badoglio, da Natalina o al Bagatto, il pranzo monferrino si chiude come una preghiera con questo vino che, quando avevo vent’anni, mi servivano al calice da Moscatelli a Milano, locale naif della zona Brera... che aveva capito già tutto.
TENUTA VALARA
dei fratelli Natta
Grazzano Badoglio (At)
strada Vallescura • tel. 0141925512
Una bottiglia di Barbera d’Asti Le Rose” 2007: € 9


Alla casa del popolo rinasce l'osteria
Dalla rubrica "Dolce&Salato" de La Stampa 13-02-2009


Se è vero, come è vero, che la crisi aguzza l’ingegno, è impressionante registrare come in tre paesi contigui si sia compiuta la rinascita dell’osteria. Così se a Felizzano c’è la Torre dei fantastici agnolotti e a Solero l’Antica Bettola, ad Abazia di Masio è rinata la Casa del Popolo fondata nel 1901. Dal 2005, dunque, l’Antico Forno dell’Abbazia delle Roncaglie (tel. 0131799004 - strada Comunale di Monvicino, 15), alimentato a legna, ha ricominciato a sfornare pane, focacce, farinata e pizze. Merito di Franco Perfumo, in arte Cikito, che ha reso vitale questo complesso di architettura isolata in mezzo alla campagna, frutto di un geniale architetto di cui si son perse le tracce. Ci sono andato con l’orgoglio di entrare in un luogo che i miei genitori ricordavano per le feste da ballo nel primo dopoguerra. E sono entrato col pensiero di Teresa, la madre di Franco, che nella mia infanzia gestiva il mitico Belvedere di Abazia di Masio. E qui ho riassaggiato il suo bagnetto verde, che è il più buono del mondo (non ho dubbi!), l’insalata russa cremosa, la zuppa di ceci con le costine di maiale, la farinata alta e poi le pizze a sfoglia, sottili, fatte con la farina biologica del Mulino Marino di Cossano Belbo. E ho bevuto la Barbera di Perfumo di Nizza, acidula e fragrante. E se non ho pianto dalla felicità è solo perché non ero solo.


Quei biscotti profumano di Piemonte
Dalla rubrica "Dolce&Salato" de La Stampa 23-01-2009


Grandi novità intorno a Felizzano (uscita casello A21). A Quattordio visitate il maestoso relais Rocca Civalieri (tel. 0131797333), con la consulenza in cucina di Luigi Caputo (ex Balbo di Torino). Ha una spa, un centro convegni, camere e naturalmente un ristorante ambientato in quel vecchio Piemonte che rivive. Ma di Piemonte parla anche Daniela Caviglia, un caso di seme della memoria che si risveglia. Lei è titolare dell’azienda Mia (strada Vallestrero, 1 • tel. 0131772578), e ci tiene a dire: «mia nonna era una Riccardi». Daniela è la dimostrazione vivente che la vita è la realizzazione del sogno della giovinezza, con un nonno che costruì la stazione di Porta Nuova a Torino e la zia che a Morbello “sfornava pane e focaccia in un forno a legna”. Da qui la nascita dei biscotti “Magie del Benessere” e “Magie del Monferrato”, dove ogni chicca è confezionata con la foto di un paese. E Cella Monte è abbinato al biscotto con uva passa chinata “Rosa del deserto” (ottimo con la Moscatellina di Franco Pigino, raro vino che sa di rosa). Col dna del nonno ha inventato un impianto di spremitura meccanica a freddo di semi oleosi. E da qui una serie di prodotti con farina vegetale. Ma che buoni i frollini, sono 22, con l’effigie dei tarocchi (i Tarocchiso) venduti con tanto di “bugiardino”. Brava Daniela! All’inizio del 2009 ci voleva questo vento fresco di creatività e fiducia.


La panna cotta buona si gusta nel castello
Dalla rubrica "Dolce&Salato" de La Stampa 02-01-2009


Mi sono divertito sabato scorso quando una comitiva di amici da Milano mi ha chiesto di guidarli in una gita fuori porta. Ed ho pensato: il Monferrato è un’idea. E mentre arrivavano spaiati con le loro auto sul piazzale di Castell’Alfero, sentivo che erano ammirati dal balcone del castello che dava sulla campagna. Poi a tavola Marisa ha fatto il pranzo degno del nome l’Osteria del Castello (tel. 0141204115). Regale. Non c’è altro termine per descrivere la carne cruda, l’insalata russa, il vitello tonnato, i cardi in bagna caoda. Qui non si scherza: lo capisci dall’indaffararsi delle donne in cucina e poi dalla soavità di quegli gnocchi al sugo di salsiccia che sanno di patate, dagli agnolotti succulenti e dai tajarin gialli cotti in un secondo e irrorati di burro e di tartufo. Regina anche delle carni: la trippa, il coniglio al vino bianco, il capretto che richiama la Barbera. Ma il più bel divertimento è stato osservare l’espressione degli amici quando è arrivata la panna cotta tremula (questa è la migliore in assoluto, è il prototipo). E l’hanno voluta tutti, dopo le prime ritrosie dovute ai ricordi di un prodotto industriale che ha imbastardito questa gloria delle nostre terre. Poi, il giro per i colli, verso Aramengo per un saluto al sommo Guido Nicola (insoddisfatto per la stagione dei tartufi) e Vezzolano, per ritrovarsi con Alessandro Meluzzi, che ha casa a pochi passi, e stare davanti all’oggettività del bello. Che quel giorno ha fatto il paio con l’oggettività del gusto di Marisa.


La Barbera aiuta i bimbi di Nairobi
Dalla rubrica "Dolce&Salato" de La Stampa 20-11-2008

Giancarlo Campazzo, 46 anni, sindaco di Morbello, da un decennio ha le redini dell’azienda agricola di famiglia sormontata da un castello. Lì sorge anche la cantina originaria, che Giancarlo ha ammodernato nel corso degli anni, dotandola anche di uno spazio degustazione. Due ettari di proprietà e acquisto di uve selezionate tra Acquese e Ovadese per 30 mila bottiglie l’anno. Siamo in Alta Langa, in una zona eroica per la vite… e questo che fa? Destina una percentuale delle vendite dei suoi vini top al progetto "World Friends" (www.world-friends.it) promossa dal medico acquese Gianfranco Morino, per i bambini che abitano nelle baraccopoli di Nairobi. Una raccolta di fondi che ha permesso la costruzione di un nuovo ospedale pediatrico che verrà inaugurato il 29 novembre. Già, avrebbero bisogno loro d’essere aiutati. E invece… Io provo un debole per la sua Barbera del Monferrato "Le Surie" 2007, da una vendemmia della prima decade di ottobre eseguita sul “grandioso” territorio di Terzo e di Montabone. E’ un vino vivace, cremoso, autentico che fa il paio con la Barbera d’Asti "Baccarossa" 2007, vinificata anch’essa in acciaio ma con fermentazione più lunga e il Dolcetto d’Acqui "Mas de Garon" 2007, realizzato con le omonime uve coltivate su vigneti caratterizzati da rese basse e con età media di 30 anni. Vini autentici, vini veri. Come chi li produce.
CAMPAZZO GIANCARLO
Morbello (Al)
frazione Costa, 36 • tel. 0144768975
Una bottiglia di Barbera del Monferrato “Le Surie”: € 9


La barbera perfetta
Dalla rubrica "In cantina" de La Stampa 11-09-2008


Un pro memoria da chi non è profeta in patria per Gerry Scotti, che domani a Casale Monferrato festeggia la Docg della Barbera del Monferrato superiore. Ora, risale al novembre 2002, nella Cittadella Militare di Alessandria, la storica degustazione che diede il via a questa idea. La Barbera ha patria solida nel Monferrato, che travalica le province di Asti e di Alessandria. E un paese dove questo rosso ha le spalle solide è Montegrosso d’Asti, dove il sottoscritto e Marco Gatti hanno trovato il loro vino top dei top. Nasce sulle alture dello "Zucchetto", dove Franco Roero - che è solo un timido perchè sarebbe da indicare come un leader - fa una Barbera schietta e senza fronzoli "di una volta". Franco e Lucia, per l’esattezza, vignaioli in dieci ettari per 50 mila bottiglie. Quando è tempo di vendemmia, provvedono alla divisione di 5 partite di uve, e la selezione migliore sarà per la Barbera d’Asti Superiore affinata poi 18 mesi in tonneaux. Il campione 2006 è perfetto: ampio, complesso, profondo, emozionante nel suo incedere alla viola e alla mandorla. Fa il paio con la Barbera d’Asti "Carbunè" e la Barbera d’Asti "Cellarino" (barrique) e vivaddio con un campione vivace, che già mi sogno sulla bagnacaoda. Gerry io (invece) ti invito.
FRANCO ROERO
Montegrosso d’Asti (At)
via Zucchetto, 8 • tel. 0141956160
Una bottiglia di Barbera d’Asti Superiore 2006: € 14


Un merlot e un sauvignon in Val Rilate
Dalla rubrica "In cantina" de La Stampa 28-08-2008


A forza di consulenze per altre aziende, il quarantunenne Davide Rollaon poteva avere solo un sogno: produrre un vino tutto suo. L’ha realizzato rilevando un’azienda agricola in Val Rilate, in quell’Astigiano pieno di castelli, riassestando vecchi vigneti. Sette ettari vitati (22 mila le bottiglie annuali) per dare vita a un mix di tradizione e innovazione. Lo è, a sorpresa, il Monferrato Bianco Nisol 2006, da una vendemmia della terza decade di agosto di uve sauvignon blanc, refrigerate con macerazione a freddo e quindi pressate la prima notte. Poste sui lieviti da settembre a gennaio, ed affinate esclusivamente in acciaio, regalano un vino paglierino di ottima brillantezza; al naso ha profumi floreali molto intensi, in bocca il sorso è complesso, di stoffa, rotondo, decisamente elegante. Quindi, i due "gemelli diversi" della Doc Monferrato Rosso: il "Rovigne" 2007, da nuovi filari di merlot, vinificati in acciaio (90%) e in piccola parte in barrique (10%), e il più strutturato "Sophora" 2007, da vinificazione separata di uve merlot (fermentate e affinate in barrique), cabernet sauvignon e barbera. La Barbera d’Asti Vignasone 2007 è vinificata in acciaio (90%), mentre una parte minore fermentata in barrique. Diventerà famoso.
CANTINA VIGNASONE
Montechiaro d’Asti
Strada Comunale Vignasone, 3/5 • tel. 3472424700
Una bottiglia di Monferrato Bianco Nisol 2007: € 10


LA BOTTEGA DL’UISOT
Cerrina Monferrato (Al)
via Nazionale, 96 - tel. 014294193
Riposo settimanale: martedì



Nel cuore della Valle Cerrina merita una sosta la Bottega Dl’Uisot di Massimo Gonella e Maurizio Pallanza. Si tratta di una bottega storica situata sulla strada della Valle Cerrina che unisce il bar-caffetteria all'enoteca e alla boutique del gusto. Aperto dalle 7 del mattino alle 20,30 della sera, offre classiche colazioni, taglieri di salumi e formaggi per un pranzo veloce, aperitivi e la possibilità di fare un acquisto di valore. I vini presenti sono circa 220 e contano bottiglie prevalentemente del territorio, con una sezione dedicata alle etichette dei grandi piemontesi come Barolo e Barbaresco e un reparto dei vini d'Italia. Interessante anche la selezione di birre artigianali, sia italiane sia d'abbazia belghe. Nella zona enoteca anche i salumi come la Muletta di Miglietta e il salame di Varzi di Thogan Porri e poi formaggi piemontesi e italiani, torte, biscotti, confetture, vasetti di sfiziosità...


NERO DI STELLE
Moasca (At)
Piazza Castello, 8 - tel. 0141856182


Nel Monferrato astigiano, per una sosta all'insegna di vino e buon cibo, non può mancare una sosta a Moasca nell'osteria vineria che ospita anche la bottega del vino: il Nero di stelle ambientato in chiave antica e moderna all’interno del castello del paese. Qui la cucina è quella classica piemontese, con vitello tonnato, agnolotti del plin e l’immancabile, buon coniglio. Ampia la scelta dei vini, che naturalmente abbraccia tutto il patrimonio vitivinicolo monferrino.


CAVALLERO MARCO ERNESTO
Penango (At)
Via Mazzini, 25 - fraz. Cioccaro - tel. 0141917818


Il primo assaggio del Grignolino di Floriana e Marco Cavallero fu una decina di anni fa durante una di quelle "Giornata di resistenza Umana" di Papillon che aveva come centro la Locanda del Sant'Uffizio di Cioccaro di Penango. C'era ancora il padre di Floriana, che ci aprì delle bottiglie di Grignolino di anni addietro ed il sottoscritto e Marco Gatti non ci capacitavamo che fossero così eccellenti. La cantina che nei messaggi di questo sito viene indicata è questa. Produce Grignolino d'Asti e Barbera, il prezzo delle bottiglie in cantina è di 4,00 euro e durante Golosaria ha ricevuto parecchie visite.

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