mercoledì 11 novembre 2009

alla Locanda dell'Arte di Solonghello


Sabato 26 settembre, alle ore 17, alla Locanda dell’Arte di Solonghello si terrà la presentazione del calendario 2010 Viaggio in Colombia di Ezio Gribaudo. In mostra i pastelli originali e i precedenti calendari.
Sarà presente l’artista. La mostra resterà aperta fino al 31 ottobre 2009 tutti i giorni con l’orario 10-13 / 14.30-19


Mondo lancia "Monferrato Aperto"


Col weekend pasquale è decollata una nuova proposta turistica, ideata da Mondo, consorzio che riunisce comuni, enti e realtà del territorio monferrino. Si chiama Monferrato Aperto: fino a tardo autunno, ogni secondo weekend del mese, in concomitanza con il Mercatino dell'Antiquariato di Casale e "Casale città aperta una serie di iniziative coordinate e aperture di siti artistici permetterà di avvicinarsi a questo straordinario territorio. Il progetto coinvolge cittadine e piccoli comuni, castelli, musei, chiese e santuari, enoteche e infernot, percorsi naturalistici, aziende agricole, strutture ricettive e ristoranti.
Info: monferrato.org
Il Monferrato superstar
Dalla rubrica "In cantina" de La Stampa 15-10-2009

La rinascita del Monferrato è inarrestabile e non solo in fatto di vini, ma anche di strutture clamorose come questo nuovo resort dotato di camere, una spa e ampi spazi che danno sui vigneti. I fratelli Flavio e Tiziano Barea, imprenditori di Busto Arsizio nel settore elettronico, sono stati colpiti al cuore dal fascino di queste colline. Così un antico casale del 1500 ospita oggi la Tenuta Montemagno: splendida, non ci sono parole. In quanto ai vini, al primo assaggio di sei mesi fa m’avevano colpito per la purezza; riassangiandoli ho avuto un sussulto per la coerenza: sono proprio i vini di queste terre e gli enologi Cordero e Cerutti sembrano aver voluto rispettare ciò che le mappe napoleoniche indicavano: un luogo altamente vocato alla vite. Così ai 5 ettari di vite già presenti, i fratelli Barea ne hanno accorpati altrettanti. In primavera vedrà la luce la nuova cantina, costruita in simbiosi col paesaggio secondo l’architettura tradizionale del territorio. Ora, se tutti i vini hanno convinto, a iniziare dallo spessore del Grignolino d’Asti, non posso non riconoscere che Montemagno è terra di Barbera, davvero buone. La migliore? La Barbera d’Asti “Mysterium” 2007, da una vendemmia avanzata di uve raccolte in vigneti di oltre mezzo secolo; dopo la fermentazione, l’affinamento di un anno è in tonneaux. Ha colore rubino denso che spinge un profumo carico di forza e di speziature antiche. In bocca è “importante”, ampia, di grande impatto e di persistenza molto lunga. La gemella “Austerum” 2007 proviene da vigneti più recenti ed è vinificata in acciaio. Ma ha all’origine la medesima intensità, benché non sia persistente come la prima. Ma quanto è buona! Degno di nota anche il Monferrato Bianco 2008, da sauvignon blanc (40%), timorasso (40%) e cortese (20%), che offre la stessa nota rotonda dei rossi e, col Grignolino, si contende un posto d’onore con il coniglio, vero grande piatto del Monferrato. Il Ruchè sarà un classico; ottima la Malvasia di Casorzo in tre versioni: una molto gradevole e "petillant" a “tappo raso” (bevetela col salame cotto), una passita in modo naturale e infine quella spumantizzata, rosata e molto aromatica. Il Monferrato è servito...
TENUTA MONTEMAGNO
Montemagno (AT)
via Cascina Valfossato, 9 • tel. 014163624
Una bottiglia di Barbera d’Asti Mysterium 2007: € 18


Le birre artigiane parlano "mandrogno"
Dalla rubrica "Dolce&Salato" de La Stampa 11-09-2009


Dove andrà a finire non lo sappiamo, ma l’entusiasmo per le birre artigianali non s’è smorzato e oggi è Alessandria a firmare la sua birra. O meglio è Vincenzo Civale, che dà il nome a sei birre, nate solo tre mesi fa dopo tante sperimentazioni. La sede del Birrificio Civale è a Spinetta Marengo (s.s. 10,5 - tel. 3476772916), terra mandrogna di salamini di vacca e di rabattoni, ma in città si possono acquistare anche al beershop di Daniele Cosenza (Birraland in via Tortona, 70 - tel. 0131252973). L’ispirazione deriva dalle birre belghe dopo lunghi viaggi all’estero per carpire i segreti dei mastri birrai; la concretezza ha preso vita in un vecchio stabilimento rimodernato alle porte della città. Ora, le birre di Daniele e Vincenzo si basano su pochi e decisivi elementi: l’acqua di durezza media del territorio, malti d’orzo distico del Belgio, luppoli selezionati e lieviti generati "freschi" a ogni produzione. Ed ecco l’Alica, una bionda leggera e dissetante, delicata e fruttata, la Tempore, una saison biondissima dai profumi agrumati. La Mervisia, rossa che trae ispirazione dalle Pale Ale inglesi, più rotonda e dalle note caramellate (molto buona), infine la Ulula è una rossa dallo spiccato retrogusto amaro, dovuto a un mix di luppoli europei e americani. Ma la numero uno per me è stata la Virtute, di colore giallo carico, equilibrata e di buon corpo, ha schiuma pannosa e aroma che ricorda la pesca.


Il vignaiolo medievale
Dalla rubrica "In cantina" de La Stampa 10-09-2009

Stefano Bellotti, vignaiolo di solidi principi ecologici lo conobbi agli inizi dell’avventura, prima di aprire quel ristoro agrituristico che è uno spettacolo. Se fosse nato nel Medioevo sarebbe un condottiero solitario: ma non un don Chisciotte, forse più un Aleramo di Monferrato. Pochi mesi fa un incendio ha minacciato la sua Cascina degli Ulivi e m’ha colpito il tam tam degli appassionati di vino che si sono fatti presenti, tant’è che l’attività è ripartita a tempo record. Ho visto anche Massimiliano Alajmo, lo chef delle Calandre sorridere con approvazione mentre mi serviva il suo Monferrato bianco “Montemarino”, da uve cortese: secco, etereo, quasi che di Novi evocasse la parte ligure, avendo profumi di brezza marina. È il frutto compiuto della sua scelta, di quando un quarto di secolo fa decise di convertire la produzione ai principi biodinamici. Accanto ai vigneti (22 ettari per 100 mila bottiglie), trovano spazio l’agriturismo, l’orticoltura, la coltivazione di antiche varietà di cereali e l’allevamento di animali da bassa corte per i gruppi di acquisto. Nei suoi vigneti ci sono barbera, dolcetto, cortese e traminer. E qui viene praticato il "sovescio di erbaio" a filari alterni: una tecnica di fertilizzazione biologica. Eccezionale ho trovato il Monferrato “La Merla Bianca” 2004: una vendemmia leggermente tardiva di sauvignon e traminer sottoposte a veloce macerazione (4 ore) e fermentate in tonneaux. Riposa quattro anni in bottiglia per dare un vino dal colore oro antico, note fruttate e minerali e una ricchezza aromatica in bocca che non è sfacciata, ma si manifesta istante dopo istante. Il suo must è il Gavi “Filagnotti”, cru di uve cortese coltivate nel comune di Tassarolo e vinificate in botti di acacia. Sorprendenti anche i rossi: come le Barbera “Venta Quemada” e il “Moumbè”; l’altro è il Nibiò “Vigna Pinolo”, un dolcetto a graspo rosso: biotipo coltivato in loco da almeno un millennio (già, il Medioevo). Viene affinato in botte grande per oltre un anno: buono l’equilibrio tannico e l’ampio bouquet. Sono rossi da conquista!
CASCINA DEGLI ULIVI
Novi Ligure (AL)
strada Mazzola, 14 • tel. 0143744598
Una bottiglia di Monferrato Bianco La Merla Bianca 2004: € 18


Quel pane genuino al sapore di memoria
Dalla rubrica "Dolce&Salato" de La Stampa 12-06-2009

Quando sono stato nella Valle dei Mulini di Gragnano mi sono commosso. Anche la valle del mio paese aveva il mulino e lì di fronte c’era la casa dove nacque mio papà. In quell’aia, proprio a giugno, ho assistito a una delle ultime battiture del grano, ignaro che quelle immagini poi avrebbero riempito solo le sagre rievocative dei paesi. E sono passati 40 anni. L’altro giorno mia moglie è tornata a casa con una confezione di 5 chili di farina di grano tenero macinata a pietra. E m’ha sorpreso perché è andata ad acquistarla in un mulino di quelli come un tempo, a conduzione famigliare, che rivende volentieri anche al dettaglio a chi si vuole cimentare con il pane fatto in casa. Il Molino in questione è quello della famiglia Bogetto di Castello d’Annone (Asti) (via Roma, 70 – tel. 0141401151) e le sue farine le utilizza e le rivende anche la macelleria Fungo, sempre in paese, che talvolta confeziona strepitosi agnolotti (già, la carne del ripieno qui non manca). Mia moglie, invece, ha fatto il pane in casa ed è venuto fuori soave, buono. Una lavorazione che va da 2 a 4 ore, a seconda del tipo. La macchina per fare il pane, oggi, è diventata uno dei regali più gettonati, e con una spesa intorno ai 150 euro - poco più poco meno a seconda dei tipi - puoi toglierti lo sfizio di mettere le mani in pasta. Ma ci vogliono farine vere e genuine come quelle che hanno il sapore, ma anche il sapere, delle cose antiche che non mutano mai.


Una croatina per pane e salame
Dalla rubrica "In cantina" de La Stampa 28-05-2009

La scampagnata ideale? Sui Colli Tortonesi nella culla del mito di Fausto Coppi, i cui paesi sono adornati da una pista ciclabile di 7 chilometri. Ma questa è anche terra di salami crudi eccezionali, e di un vino come la Croatina che ne è compagno ideale. Stupefacente è stato l’assaggio della bottiglia di Paolo Poggio (classe 1962) titolare di un’azienda vitivinicola e frutticola all’imbocco della Val Curone: Brignano Frascata, paese del famoso salame cucito. Il Colli Tortonesi Rosso "Prosone" 2007, nasce da una vendemmia di croatina della prima decade di ottobre, fermentata a temperatura naturale in acciaio e poi affinata sulle fecce fino all’estate successiva. Il colore è rubino impenetrabile e concentrato; al naso spicca intensa la polpa della frutta rossa; in bocca si celebra l’equilibrio di un sorso ricco di sfumature fruttate, decisamente uniche. Ottima impressione anche per il bianco Timorasso "Ronchetto" 2007, mentre da tre ettari vitati esposti a sud, frammezzati e ad un’altezza media di 300 mt. cresce l’uva regina di questo territorio (fin dai tempi degli Antichi Romani) per la Barbera "Campo La Ba" 2007. E siamo già al coniglio al forno.
PAOLO POGGIO
Brignano Frascata (AL)
via Roma, 67 • tel. 0131784929
Una bottiglia di Colli Tortonesi Rosso "Prosone" 2007: € 5


Anche piatti per celiaci
nel ristorante del futuro
Dalla rubrica "Dolce&Salato" de La Stampa 10-04-2009


Quando “scoprimmo” Davide Palluda, a Canale d’Alba, aveva poco più che vent’anni e il suo locale era aperto da sei mesi: restammo folgorati e ci sbilanciammo. Oggi mi sento di farlo per un altro ragazzo, di appena 21 anni, geniale, coi piedi saldi a terra, ispirato da una famiglia che ha nel cuore il senso del bello (la zia cura un giardino straordinario, la mamma è cuoca raffinata). Lui si chiama Matteo Panfilio e dopo importanti esperienze all’estero ha aperto a Pozzolo Formigaro questa Locanda dei Narcisi (tel. 0143319822) appartata in frazione Bettole: un locale bomboniera dove appena seduto ti servono il loro pane e altre fragranze da forno irresistibili. Un biglietto da visita per continuare: tagliatelle di seppia su insalata di carciofi e pecorino, ravioli del plin ripieni di fonduta valdostana, faraona farcita di pistacchi, tiramisù al profumo di arancia e vaniglia con granita al caffè (gradioso!) e delizie al mandarino (la ricetta è di mamma Enza). Dove va forte è sul pesce, come il “pescato del giorno” in crosta di erbe e il filetto di tonno in manto di lardo. Il menu degustazione è a 35 euro, ma la novità è che questo è uno dei pochissimi locali con un’alternativa ghiotta (e seria) anche per i celiaci. Insomma è il ristorante del futuro, in tutti i sensi, nato proprio nell’era della crisi. Scommettiamo che avrà futuro?


La malvasia sapor di rosa
Dalla rubrica "In cantina" de La Stampa 26-03-2009


Ho voglia di Malvasia, ma di quella rosa, che sulle colline del Monferrato, tra la terra dei Santi (la Doc segna “Malvasia di Castelnuovo don Bosco”) e il Casalese diventa fragrante. Roberto Bava a Cocconato d’Asti, con la malvasia varietà di Schierano ha fatto un vino da Messa, il “Malvaxia Sincerum”, mentre nel paese dove dal 961 è sepolto il fondatore del Monferrato, il marchese Aleramo, vinificano la Malvasia di Casorzo. E qui a Grazzano Badoglio sembra una primavera questo vino che sa di rosa e che Dario Natta produce con orgoglio nella sua cantina, insieme a una Barbera d’Asti che un mese fa, con Gionata e Nicola, ci ha sbaccalito dopo averla accostata a una fagianella memorabile. La Barbera in questione, turgida nella sua consistenza, si chiama “Le Rose”, quasi a fare il verso al profumo possente della Malvasia, che dedico a mia moglie e al suo compleanno, sapendo che i figli saranno felici di questo bicchiere che nei locali dove si ritrovano, ancora, non hanno scoperto. A Grazzano Badoglio, da Natalina o al Bagatto, il pranzo monferrino si chiude come una preghiera con questo vino che, quando avevo vent’anni, mi servivano al calice da Moscatelli a Milano, locale naif della zona Brera... che aveva capito già tutto.
TENUTA VALARA
dei fratelli Natta
Grazzano Badoglio (At)
strada Vallescura • tel. 0141925512
Una bottiglia di Barbera d’Asti Le Rose” 2007: € 9


Alla casa del popolo rinasce l'osteria
Dalla rubrica "Dolce&Salato" de La Stampa 13-02-2009


Se è vero, come è vero, che la crisi aguzza l’ingegno, è impressionante registrare come in tre paesi contigui si sia compiuta la rinascita dell’osteria. Così se a Felizzano c’è la Torre dei fantastici agnolotti e a Solero l’Antica Bettola, ad Abazia di Masio è rinata la Casa del Popolo fondata nel 1901. Dal 2005, dunque, l’Antico Forno dell’Abbazia delle Roncaglie (tel. 0131799004 - strada Comunale di Monvicino, 15), alimentato a legna, ha ricominciato a sfornare pane, focacce, farinata e pizze. Merito di Franco Perfumo, in arte Cikito, che ha reso vitale questo complesso di architettura isolata in mezzo alla campagna, frutto di un geniale architetto di cui si son perse le tracce. Ci sono andato con l’orgoglio di entrare in un luogo che i miei genitori ricordavano per le feste da ballo nel primo dopoguerra. E sono entrato col pensiero di Teresa, la madre di Franco, che nella mia infanzia gestiva il mitico Belvedere di Abazia di Masio. E qui ho riassaggiato il suo bagnetto verde, che è il più buono del mondo (non ho dubbi!), l’insalata russa cremosa, la zuppa di ceci con le costine di maiale, la farinata alta e poi le pizze a sfoglia, sottili, fatte con la farina biologica del Mulino Marino di Cossano Belbo. E ho bevuto la Barbera di Perfumo di Nizza, acidula e fragrante. E se non ho pianto dalla felicità è solo perché non ero solo.


Quei biscotti profumano di Piemonte
Dalla rubrica "Dolce&Salato" de La Stampa 23-01-2009


Grandi novità intorno a Felizzano (uscita casello A21). A Quattordio visitate il maestoso relais Rocca Civalieri (tel. 0131797333), con la consulenza in cucina di Luigi Caputo (ex Balbo di Torino). Ha una spa, un centro convegni, camere e naturalmente un ristorante ambientato in quel vecchio Piemonte che rivive. Ma di Piemonte parla anche Daniela Caviglia, un caso di seme della memoria che si risveglia. Lei è titolare dell’azienda Mia (strada Vallestrero, 1 • tel. 0131772578), e ci tiene a dire: «mia nonna era una Riccardi». Daniela è la dimostrazione vivente che la vita è la realizzazione del sogno della giovinezza, con un nonno che costruì la stazione di Porta Nuova a Torino e la zia che a Morbello “sfornava pane e focaccia in un forno a legna”. Da qui la nascita dei biscotti “Magie del Benessere” e “Magie del Monferrato”, dove ogni chicca è confezionata con la foto di un paese. E Cella Monte è abbinato al biscotto con uva passa chinata “Rosa del deserto” (ottimo con la Moscatellina di Franco Pigino, raro vino che sa di rosa). Col dna del nonno ha inventato un impianto di spremitura meccanica a freddo di semi oleosi. E da qui una serie di prodotti con farina vegetale. Ma che buoni i frollini, sono 22, con l’effigie dei tarocchi (i Tarocchiso) venduti con tanto di “bugiardino”. Brava Daniela! All’inizio del 2009 ci voleva questo vento fresco di creatività e fiducia.


La panna cotta buona si gusta nel castello
Dalla rubrica "Dolce&Salato" de La Stampa 02-01-2009


Mi sono divertito sabato scorso quando una comitiva di amici da Milano mi ha chiesto di guidarli in una gita fuori porta. Ed ho pensato: il Monferrato è un’idea. E mentre arrivavano spaiati con le loro auto sul piazzale di Castell’Alfero, sentivo che erano ammirati dal balcone del castello che dava sulla campagna. Poi a tavola Marisa ha fatto il pranzo degno del nome l’Osteria del Castello (tel. 0141204115). Regale. Non c’è altro termine per descrivere la carne cruda, l’insalata russa, il vitello tonnato, i cardi in bagna caoda. Qui non si scherza: lo capisci dall’indaffararsi delle donne in cucina e poi dalla soavità di quegli gnocchi al sugo di salsiccia che sanno di patate, dagli agnolotti succulenti e dai tajarin gialli cotti in un secondo e irrorati di burro e di tartufo. Regina anche delle carni: la trippa, il coniglio al vino bianco, il capretto che richiama la Barbera. Ma il più bel divertimento è stato osservare l’espressione degli amici quando è arrivata la panna cotta tremula (questa è la migliore in assoluto, è il prototipo). E l’hanno voluta tutti, dopo le prime ritrosie dovute ai ricordi di un prodotto industriale che ha imbastardito questa gloria delle nostre terre. Poi, il giro per i colli, verso Aramengo per un saluto al sommo Guido Nicola (insoddisfatto per la stagione dei tartufi) e Vezzolano, per ritrovarsi con Alessandro Meluzzi, che ha casa a pochi passi, e stare davanti all’oggettività del bello. Che quel giorno ha fatto il paio con l’oggettività del gusto di Marisa.


La Barbera aiuta i bimbi di Nairobi
Dalla rubrica "Dolce&Salato" de La Stampa 20-11-2008

Giancarlo Campazzo, 46 anni, sindaco di Morbello, da un decennio ha le redini dell’azienda agricola di famiglia sormontata da un castello. Lì sorge anche la cantina originaria, che Giancarlo ha ammodernato nel corso degli anni, dotandola anche di uno spazio degustazione. Due ettari di proprietà e acquisto di uve selezionate tra Acquese e Ovadese per 30 mila bottiglie l’anno. Siamo in Alta Langa, in una zona eroica per la vite… e questo che fa? Destina una percentuale delle vendite dei suoi vini top al progetto "World Friends" (www.world-friends.it) promossa dal medico acquese Gianfranco Morino, per i bambini che abitano nelle baraccopoli di Nairobi. Una raccolta di fondi che ha permesso la costruzione di un nuovo ospedale pediatrico che verrà inaugurato il 29 novembre. Già, avrebbero bisogno loro d’essere aiutati. E invece… Io provo un debole per la sua Barbera del Monferrato "Le Surie" 2007, da una vendemmia della prima decade di ottobre eseguita sul “grandioso” territorio di Terzo e di Montabone. E’ un vino vivace, cremoso, autentico che fa il paio con la Barbera d’Asti "Baccarossa" 2007, vinificata anch’essa in acciaio ma con fermentazione più lunga e il Dolcetto d’Acqui "Mas de Garon" 2007, realizzato con le omonime uve coltivate su vigneti caratterizzati da rese basse e con età media di 30 anni. Vini autentici, vini veri. Come chi li produce.
CAMPAZZO GIANCARLO
Morbello (Al)
frazione Costa, 36 • tel. 0144768975
Una bottiglia di Barbera del Monferrato “Le Surie”: € 9


La barbera perfetta
Dalla rubrica "In cantina" de La Stampa 11-09-2008


Un pro memoria da chi non è profeta in patria per Gerry Scotti, che domani a Casale Monferrato festeggia la Docg della Barbera del Monferrato superiore. Ora, risale al novembre 2002, nella Cittadella Militare di Alessandria, la storica degustazione che diede il via a questa idea. La Barbera ha patria solida nel Monferrato, che travalica le province di Asti e di Alessandria. E un paese dove questo rosso ha le spalle solide è Montegrosso d’Asti, dove il sottoscritto e Marco Gatti hanno trovato il loro vino top dei top. Nasce sulle alture dello "Zucchetto", dove Franco Roero - che è solo un timido perchè sarebbe da indicare come un leader - fa una Barbera schietta e senza fronzoli "di una volta". Franco e Lucia, per l’esattezza, vignaioli in dieci ettari per 50 mila bottiglie. Quando è tempo di vendemmia, provvedono alla divisione di 5 partite di uve, e la selezione migliore sarà per la Barbera d’Asti Superiore affinata poi 18 mesi in tonneaux. Il campione 2006 è perfetto: ampio, complesso, profondo, emozionante nel suo incedere alla viola e alla mandorla. Fa il paio con la Barbera d’Asti "Carbunè" e la Barbera d’Asti "Cellarino" (barrique) e vivaddio con un campione vivace, che già mi sogno sulla bagnacaoda. Gerry io (invece) ti invito.
FRANCO ROERO
Montegrosso d’Asti (At)
via Zucchetto, 8 • tel. 0141956160
Una bottiglia di Barbera d’Asti Superiore 2006: € 14


Un merlot e un sauvignon in Val Rilate
Dalla rubrica "In cantina" de La Stampa 28-08-2008


A forza di consulenze per altre aziende, il quarantunenne Davide Rollaon poteva avere solo un sogno: produrre un vino tutto suo. L’ha realizzato rilevando un’azienda agricola in Val Rilate, in quell’Astigiano pieno di castelli, riassestando vecchi vigneti. Sette ettari vitati (22 mila le bottiglie annuali) per dare vita a un mix di tradizione e innovazione. Lo è, a sorpresa, il Monferrato Bianco Nisol 2006, da una vendemmia della terza decade di agosto di uve sauvignon blanc, refrigerate con macerazione a freddo e quindi pressate la prima notte. Poste sui lieviti da settembre a gennaio, ed affinate esclusivamente in acciaio, regalano un vino paglierino di ottima brillantezza; al naso ha profumi floreali molto intensi, in bocca il sorso è complesso, di stoffa, rotondo, decisamente elegante. Quindi, i due "gemelli diversi" della Doc Monferrato Rosso: il "Rovigne" 2007, da nuovi filari di merlot, vinificati in acciaio (90%) e in piccola parte in barrique (10%), e il più strutturato "Sophora" 2007, da vinificazione separata di uve merlot (fermentate e affinate in barrique), cabernet sauvignon e barbera. La Barbera d’Asti Vignasone 2007 è vinificata in acciaio (90%), mentre una parte minore fermentata in barrique. Diventerà famoso.
CANTINA VIGNASONE
Montechiaro d’Asti
Strada Comunale Vignasone, 3/5 • tel. 3472424700
Una bottiglia di Monferrato Bianco Nisol 2007: € 10


LA BOTTEGA DL’UISOT
Cerrina Monferrato (Al)
via Nazionale, 96 - tel. 014294193
Riposo settimanale: martedì



Nel cuore della Valle Cerrina merita una sosta la Bottega Dl’Uisot di Massimo Gonella e Maurizio Pallanza. Si tratta di una bottega storica situata sulla strada della Valle Cerrina che unisce il bar-caffetteria all'enoteca e alla boutique del gusto. Aperto dalle 7 del mattino alle 20,30 della sera, offre classiche colazioni, taglieri di salumi e formaggi per un pranzo veloce, aperitivi e la possibilità di fare un acquisto di valore. I vini presenti sono circa 220 e contano bottiglie prevalentemente del territorio, con una sezione dedicata alle etichette dei grandi piemontesi come Barolo e Barbaresco e un reparto dei vini d'Italia. Interessante anche la selezione di birre artigianali, sia italiane sia d'abbazia belghe. Nella zona enoteca anche i salumi come la Muletta di Miglietta e il salame di Varzi di Thogan Porri e poi formaggi piemontesi e italiani, torte, biscotti, confetture, vasetti di sfiziosità...


NERO DI STELLE
Moasca (At)
Piazza Castello, 8 - tel. 0141856182


Nel Monferrato astigiano, per una sosta all'insegna di vino e buon cibo, non può mancare una sosta a Moasca nell'osteria vineria che ospita anche la bottega del vino: il Nero di stelle ambientato in chiave antica e moderna all’interno del castello del paese. Qui la cucina è quella classica piemontese, con vitello tonnato, agnolotti del plin e l’immancabile, buon coniglio. Ampia la scelta dei vini, che naturalmente abbraccia tutto il patrimonio vitivinicolo monferrino.


CAVALLERO MARCO ERNESTO
Penango (At)
Via Mazzini, 25 - fraz. Cioccaro - tel. 0141917818


Il primo assaggio del Grignolino di Floriana e Marco Cavallero fu una decina di anni fa durante una di quelle "Giornata di resistenza Umana" di Papillon che aveva come centro la Locanda del Sant'Uffizio di Cioccaro di Penango. C'era ancora il padre di Floriana, che ci aprì delle bottiglie di Grignolino di anni addietro ed il sottoscritto e Marco Gatti non ci capacitavamo che fossero così eccellenti. La cantina che nei messaggi di questo sito viene indicata è questa. Produce Grignolino d'Asti e Barbera, il prezzo delle bottiglie in cantina è di 4,00 euro e durante Golosaria ha ricevuto parecchie visite.

martedì 10 novembre 2009

GIU' LE MANI DAL CROCIFISSO!

Inserito da Gianluca Valpondi il Sab, 11/07/2009 - 04:09.

Quei muri appesi ai Crocefissi…
Posted: 05 Nov 2009 01:46 PM PST
Gesù è stato giudicato – duemila anni fa – dalle varie magistrature del suo tempo. E sappiamo cosa decise la “giustizia” di allora.
Oggi la Corte europea di Strasburgo ha emesso una sentenza secondo cui lasciare esposta nelle scuole la raffigurazione di quell’Innocente massacrato dalla “giustizia umana” viola la libertà religiosa.
E’ stato notato che semmai il crocifisso ricorda a tutti che cosa è la giustizia umana e cosa è il potere ed è quindi un grande simbolo di laicità (sì, proprio laicità) e di libertà (viene da chiedersi se gli antichi giudici di Gesù sarebbero contenti o scontenti che una sentenza di oggi cancelli l’immagine di quel loro “errore giudiziario” o meglio di quella loro orrenda ingiustizia).
Ma discutiamo pacatamente le ragioni della sentenza di oggi: il crocifisso nelle aule, dicono i giudici, costituisce “una violazione del diritto dei genitori a educare i figli secondo le loro convinzioni” e una violazione alla “libertà di religione degli alunni”.
Per quanto riguarda la prima ragione obietto che quel diritto dei genitori è piuttosto leso da legislazioni stataliste che non riconoscono la libertà di educazione e che magari usano la scuola pubblica per indottrinamenti ideologici.
La seconda ragione è ancor più assurda. Il crocifisso sul muro non impone niente a nessuno, ma è il simbolo della nostra storia. Una sentenza simile va bocciata anzitutto per mancanza di senso storico, cioè di consapevolezza culturale, questione dirimente visto che si parla di scuole. Pare ignara di cosa sia la storia e la cultura del nostro popolo.
Per coerenza i giudici dovrebbero far cancellare anche le feste scolastiche di Natale (due settimane) e di Pasqua (una settimana), perché violerebbero la libertà religiosa.
Stando a questa sentenza, l’esistenza stessa della nostra tradizione bimillenaria e la fede del nostro popolo (che al 90 per cento sceglie volontariamente l’ora di religione cattolica) sono di per sé un “attentato” alla libertà altrui.
I giudici di Strasburgo dovrebbero esigere la cancellazione dai programmi scolastici di gran parte della storia dell’arte e dell’architettura, di fondamenti della letteratura come Dante (su cui peraltro si basa la lingua italiana: cancellata anche questa?) o Manzoni, di gran parte del programma di storia, di interi repertori di musica classica e di tanta parte del programma di filosofia.
Infatti tutta la nostra cultura è così intrisa di cristianesimo che doverla studiare a scuola dovrebbe essere considerato – stando a quei giudici – un attentato alla libertà religiosa. In lingua ebraica le lettere della parola “italia” significano “isola della rugiada divina”: vogliamo cancellare anche il nome della nostra patria per non offendere gli atei? E l’Inno nazionale che richiama a Dio?
Perfino lo stradario delle nostre città (Piazza del Duomo, via San Giacomo, piazza San Francesco) va stravolto? Addirittura l’aspetto (che tanto amiamo) delle vigne e delle colline umbre e toscane – come spiegava Franco Rodano – è dovuto alla storia cristiana e ad un certo senso cattolico del lavoro della terra: vogliamo cancellare anche quelle?
Ma non solo. Come suggerisce Alfredo Mantovano, “se un crocifisso in un’aula di scuola è causa di turbamento e di discriminazione, ancora di più il Duomo che ‘incombe’ su Milano o la Santa Casa di Loreto, che tutti vedono dall’autostrada Bologna-Taranto: la Corte europea dei diritti dell’uomo disporrà l’abbattimento di entrambi?”
Signori giudici, si deve disporre un vasto piano di demolizioni, di cui peraltro dovrebbero far parte pure gli ospedali e le università (a cominciare da quella di Oxford) perlopiù nati proprio dal seno della Chiesa?
Infine (spazzata via la Magna Charta, san Tommaso e la grande Scuola di Salamanca) si dovrebbero demolire pure la democrazia e gli stessi diritti dell’uomo (a cominciare dalla Corte di Strasburgo) letteralmente partoriti e legittimati (con il diritto internazionale) dal pensiero teologico cattolico e dalla storia cristiana?
La stessa Costituzione italiana – fondata sulle nozioni di “persona umana” e di “corpi intermedi” (le comunità che stanno fra individui e Stato) – è intrisa di pensiero cattolico. Cancelliamo anche quella come un attentato alla libertà di chi non è cattolico?
E l’Europa? L’esistenza stessa dell’Europa si deve alla storia cristiana, se non altro perché senza il Papa e i re cristiani prima sui Pirenei, poi a Lepanto e a Vienna, l’Europa sarebbe stata spazzata via diventando un califfato islamico.
Direte che esagero a legare al crocifisso tutto questo. Ma c’è una controprova storica. Infatti sono stati i due mostri del Novecento – nazismo e comunismo – a tentare anzitutto di spazzare via i crocifissi dalle aule scolastiche e dalla storia europea.
Odiavano l’innocente Figlio di Dio massacrato sulla croce, furono sanguinari persecutori della Chiesa e del popolo ebraico (i due popoli di Gesù) che martirizzarono in ogni modo e furono nemici assoluti (e devastatori) della democrazia e dei diritti dell’uomo (oltreché della cultura cristiana dell’Europa e della civiltà).
Il nazismo appena salito al potere scatenò la cosiddetta “guerra dei crocefissi” con la quale tentò di far togliere dalle mura delle scuole germaniche l’immagine di Gesù crocifisso.
Non sopportavano quell’ebreo, il figlio di Maria, e volevano soppiantare la croce del Figlio di Dio, con quella uncinata, il simbolo esoterico dei loro dèi del sangue e della forza. Lo stesso fece il comunismo che tentò di sradicare Cristo dalla storia stessa.
Se le moderne istituzioni democratiche europee si fondano sulla sconfitta dei totalitarismi del Novecento, non spetterebbe anche alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo considerare che la tragedia del Novecento è stata provocata da ideologie che odiavano il crocifisso (e tentarono di sradicarlo) e che i loro milioni di vittime si ritrovano significate proprio dal Crocifisso?
Non a caso è stata una scrittrice ebrea, Natalia Ginzburg, a prendere le difese del crocifisso quando – negli anni Ottanta – vi fu un altro tentativo di cancellarlo dalle aule: “Non togliete quel crocifisso” fu il titolo del suo articolo.
Scriveva:
“il crocifisso non genera nessuna discriminazione. Tace. E’ l’immagine della rivoluzione cristiana, che ha sparso per il mondo l’idea dell’uguaglianza fra gli uomini fino allora assente. La rivoluzione cristiana ha cambiato il mondo. Vogliamo forse negare che ha cambiato il mondo? (…) Dicono che da un crocifisso appeso al muro, in classe, possono sentirsi offesi gli scolari ebrei. Perché mai dovrebbero sentirsene offesi gli ebrei? Cristo non era forse un ebreo e un perseguitato, e non è forse morto nel martirio, come è accaduto a milioni di ebrei nei lager? Il crocifisso è il segno del dolore umano”.
La Ginzburg proseguiva:
“Non conosco altri segni che diano con tanta forza il senso del nostro umano destino. Il crocifisso fa parte della storia del mondo… prima di Cristo nessuno aveva mai detto che gli uomini sono uguali e fratelli tutti, ricchi e poveri, credenti e non credenti, ebrei e non ebrei e neri e bianchi, e nessuno prima di lui aveva detto che nel centro della nostra esistenza dobbiamo situare la solidarietà fra gli uomini… A me sembra un bene che i ragazzi, i bambini, lo sappiano fin dai banchi della scuola”.
Con tutto il rispetto auspichiamo che pure i giudici lo apprendano. “Il crocifisso fa parte della storia del mondo”, scrive la Ginzburg.
Infine il crocifisso è il più grande esorcismo contro il Male. Infatti non è il crocifisso ad aver bisogno di stare sui nostri muri, ma il contrario. Come dice un verso di una canzone di Gianna Nannini: “Questi muri appesi ai crocifissi…”. Letteralmente crolla tutto senza di lui, tutti noi siamo in pericolo.
Antonio Socci
Da Libero, 4 novembre 2009
Cari amici,
gli avvenimenti di questi giorni ci riconducono al centro del messaggio cristiano di salvezza. Per quanto negativi, possono darci uno scossone salutare.
Innanzi tutto dobbiamo mettere la croce al centro della nostra vita, perchè è da essa che viene la salvezza del mondo. Dobbiamo adorarla, amarla, abbracciarla. Senza accogliere la croce non possiamo salvarci.
L'impero delle tenebre odia la croce, perchè da essa è stato sconfitto. Non dobbiamo meravigliarci se esistono i nemici della croce che, con falsi pretesti, vogliono espellerla dal mondo. Essi però non possono nulla se noi la teniamo ben stretta alla nostra vita.
Combattiamo la buona battaglia in difesa della croce. Dobbiamo non solo viverla, ma anche renderla visibile, perchè gli uomini, compresi quelli che la combattono, ne hanno bisogno per non perdersi.
Mettiamo la croce nelle nostre case, nelle nostre stanze e su di noi, come segno di fede, di gratitudine e di salvezza. Mettiamola ovunque possibile, perché la croce è il più grande esorcismo di cui il mondo ha bisogno.
Ripetiamo durante questa settimana questa bella invocazione: "Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo, perchè con la tua santa croce hai redento il mondo".
Vostro Padre Livio (direttore di Radio Maria)

lunedì 7 settembre 2009

Gli appuntamenti del weekend


Questo weekend, da venerdì 4 a domenica 6 settembre, Camino festeggia Il Monferrato è vivo, kermesse ricca di eventi interessanti. Venerdì, alle ore 21, in frazione Castel San Pietro, commedia brillante “A me gli occhi”, del Piccolo teatro di Serravalle Scrivia. Sabato, alle ore 15, camminata ecologica, con partenza dalla frazione di Castel San Pietro. A seguire merenda sinoria e concerto del corpo musicale Mornaghese. Domenica, infine, nel castello di Camino, dalle 10 alle 19, giochi e spettacoli, visite guidate, combattimenti e battaglie, bancarelle e stand di produttori locali. Per info: 01611895157 • 3494007604.
Domenica 6, a San Giorgio, il Comune organizza Quattro passi tra i nostri vini: lungo le vie del centro si incontreranno gli stand dei produttori locali, con possibilità di degustazioni e acquisto dei vini. Lungo il percorso, anche artigiani, espositori e bancarelle di prodotti tipici. Per il settimo anno, inoltre si terrà il concorso Grappolo d’Oro, che premierà il migliore Grignolino del Monferrato Casalese. Pranzi e cene a cura della locale Pro Loco. La chiusura è affidata ai fuochi d’artificio.
A Lu, invece, nei weekend del 4-6 e 10-13 settembre, accoglierà la 42° edizione della famosa Sagra dell’uva. Il momento clou sarà domenica 13 settemnbre, con il grande mercato in piazza.


Ritorna il Settembre Sansalvatorese

Spettacoli, cultura, giochi, gastronomia. Per un mese intero San Salvatore Monferrato si veste a festa, e offre, sera dopo sera, tanti appuntamenti imperdibili. All’interno di questa manifestazione, ormai tradizionale kermesse che accompagna il passaggio tra estate e autunno, si tiene la rassegna “Parole e musica in Monferrato”, ricca di appuntamenti musicali e teatrali. Per tutto il programma, consultare il sito ssalvatoreinrete.it


Festa del vino e del Monferrato a Casale

A Casale Monferrato, nei weekend del 18-20 e 26-27 settembre si terrà la 48° festa del Vino e del Monferrato. In piazza scenderanno 22 pro loco del territorio, ognuna col suo menu peculiare. In totale i posti a sedere al coperto saranno 2700. L’inaugurazione della kermesse si terrà venerdì 18 alle ore 18. Nella stessa serata, davanti al castello, show di fontane lumionese. Sabato 19, ivece, sul Lungo Po, sono previsti i fuochi d’artificio. Il 27, per le vie del centro storico, si terrà “Taca Banda”, festival di bande musicali con concerto finale in piazza Castello.


Don Bosco in mostra
a San Martino di Rosignano


Una grande mostra su san Giovanni Bosco e i suoi successori, nel 150° anniversario dell’Opera Salesiana. Sarà inaugurata sabato 13 settembre a Rosignano, in occasione dellaa festa patronale di San Martino di Rosignano. La mostra, ricca di documenti inediti, cimeli, fotografie ed altro materiale d’archivio è curata dal giovane studioso casalese Julien Coggiola. La mostra sarà visitabile dal 13 settembre fino al fine settimana successivo.


Armonie in Valcerrina


Compie 10 anni Armonie in Valcerrina, l’ importante manifestazione musicale organizzata dall’ Associazione Idea Valcerrina. Dopo il concerto inaugurale, che si è tenuto a Solonghello sabato 20 giugno, e l'appuntamento a Moncestino, durante l'estate si terranno altri dieci concerti, con sede a Odalengo Grande, Zoalengo, Gabiano, Mombello, Pozzengo, Varengo, Ozzano, Murisengo, Pontestura e Serralunga di Crea. L'ingresso è sempre libero fino ad esaurimento posti. Info: tel. 014294225 • 335237919 • www.ideavalcerrina.it


Tenaglia in mostra

Alla Tenaglia di Serralunga, dal 13 giugno fino al 5 settembre, in mostra gli acquarelli di Brigitte e Andrea Stolze, “Due donne, due stili”: Orario: dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle 18.30, il sabato e la domenica dalle 11 alle 18. Info: tel. 0142940252


Mondo lancia "Monferrato Aperto"


Col weekend pasquale è decollata una nuova proposta turistica, ideata da Mondo, consorzio che riunisce comuni, enti e realtà del territorio monferrino. Si chiama Monferrato Aperto: fino a tardo autunno, ogni secondo weekend del mese, in concomitanza con il Mercatino dell'Antiquariato di Casale e "Casale città aperta una serie di iniziative coordinate e aperture di siti artistici permetterà di avvicinarsi a questo straordinario territorio. Il progetto coinvolge cittadine e piccoli comuni, castelli, musei, chiese e santuari, enoteche e infernot, percorsi naturalistici, aziende agricole, strutture ricettive e ristoranti.
Info: monferrato.org

venerdì 10 luglio 2009

Una croatina per pane e salame
Dalla rubrica "In cantina" de La Stampa 28-05-2009

La scampagnata ideale? Sui Colli Tortonesi nella culla del mito di Fausto Coppi, i cui paesi sono adornati da una pista ciclabile di 7 chilometri. Ma questa è anche terra di salami crudi eccezionali, e di un vino come la Croatina che ne è compagno ideale. Stupefacente è stato l’assaggio della bottiglia di Paolo Poggio (classe 1962) titolare di un’azienda vitivinicola e frutticola all’imbocco della Val Curone: Brignano Frascata, paese del famoso salame cucito. Il Colli Tortonesi Rosso "Prosone" 2007, nasce da una vendemmia di croatina della prima decade di ottobre, fermentata a temperatura naturale in acciaio e poi affinata sulle fecce fino all’estate successiva. Il colore è rubino impenetrabile e concentrato; al naso spicca intensa la polpa della frutta rossa; in bocca si celebra l’equilibrio di un sorso ricco di sfumature fruttate, decisamente uniche. Ottima impressione anche per il bianco Timorasso "Ronchetto" 2007, mentre da tre ettari vitati esposti a sud, frammezzati e ad un’altezza media di 300 mt. cresce l’uva regina di questo territorio (fin dai tempi degli Antichi Romani) per la Barbera "Campo La Ba" 2007. E siamo già al coniglio al forno.
PAOLO POGGIO
Brignano Frascata (AL)
via Roma, 67 • tel. 0131784929
Una bottiglia di Colli Tortonesi Rosso "Prosone" 2007: € 5


Anche piatti per celiaci
nel ristorante del futuro
Dalla rubrica "Dolce&Salato" de La Stampa 10-04-2009


Quando “scoprimmo” Davide Palluda, a Canale d’Alba, aveva poco più che vent’anni e il suo locale era aperto da sei mesi: restammo folgorati e ci sbilanciammo. Oggi mi sento di farlo per un altro ragazzo, di appena 21 anni, geniale, coi piedi saldi a terra, ispirato da una famiglia che ha nel cuore il senso del bello (la zia cura un giardino straordinario, la mamma è cuoca raffinata). Lui si chiama Matteo Panfilio e dopo importanti esperienze all’estero ha aperto a Pozzolo Formigaro questa Locanda dei Narcisi (tel. 0143319822) appartata in frazione Bettole: un locale bomboniera dove appena seduto ti servono il loro pane e altre fragranze da forno irresistibili. Un biglietto da visita per continuare: tagliatelle di seppia su insalata di carciofi e pecorino, ravioli del plin ripieni di fonduta valdostana, faraona farcita di pistacchi, tiramisù al profumo di arancia e vaniglia con granita al caffè (gradioso!) e delizie al mandarino (la ricetta è di mamma Enza). Dove va forte è sul pesce, come il “pescato del giorno” in crosta di erbe e il filetto di tonno in manto di lardo. Il menu degustazione è a 35 euro, ma la novità è che questo è uno dei pochissimi locali con un’alternativa ghiotta (e seria) anche per i celiaci. Insomma è il ristorante del futuro, in tutti i sensi, nato proprio nell’era della crisi. Scommettiamo che avrà futuro?


La malvasia sapor di rosa
Dalla rubrica "In cantina" de La Stampa 26-03-2009


Ho voglia di Malvasia, ma di quella rosa, che sulle colline del Monferrato, tra la terra dei Santi (la Doc segna “Malvasia di Castelnuovo don Bosco”) e il Casalese diventa fragrante. Roberto Bava a Cocconato d’Asti, con la malvasia varietà di Schierano ha fatto un vino da Messa, il “Malvaxia Sincerum”, mentre nel paese dove dal 961 è sepolto il fondatore del Monferrato, il marchese Aleramo, vinificano la Malvasia di Casorzo. E qui a Grazzano Badoglio sembra una primavera questo vino che sa di rosa e che Dario Natta produce con orgoglio nella sua cantina, insieme a una Barbera d’Asti che un mese fa, con Gionata e Nicola, ci ha sbaccalito dopo averla accostata a una fagianella memorabile. La Barbera in questione, turgida nella sua consistenza, si chiama “Le Rose”, quasi a fare il verso al profumo possente della Malvasia, che dedico a mia moglie e al suo compleanno, sapendo che i figli saranno felici di questo bicchiere che nei locali dove si ritrovano, ancora, non hanno scoperto. A Grazzano Badoglio, da Natalina o al Bagatto, il pranzo monferrino si chiude come una preghiera con questo vino che, quando avevo vent’anni, mi servivano al calice da Moscatelli a Milano, locale naif della zona Brera... che aveva capito già tutto.
TENUTA VALARA
dei fratelli Natta
Grazzano Badoglio (At)
strada Vallescura • tel. 0141925512
Una bottiglia di Barbera d’Asti Le Rose” 2007: € 9


Alla casa del popolo rinasce l'osteria
Dalla rubrica "Dolce&Salato" de La Stampa 13-02-2009


Se è vero, come è vero, che la crisi aguzza l’ingegno, è impressionante registrare come in tre paesi contigui si sia compiuta la rinascita dell’osteria. Così se a Felizzano c’è la Torre dei fantastici agnolotti e a Solero l’Antica Bettola, ad Abazia di Masio è rinata la Casa del Popolo fondata nel 1901. Dal 2005, dunque, l’Antico Forno dell’Abbazia delle Roncaglie (tel. 0131799004 - strada Comunale di Monvicino, 15), alimentato a legna, ha ricominciato a sfornare pane, focacce, farinata e pizze. Merito di Franco Perfumo, in arte Cikito, che ha reso vitale questo complesso di architettura isolata in mezzo alla campagna, frutto di un geniale architetto di cui si son perse le tracce. Ci sono andato con l’orgoglio di entrare in un luogo che i miei genitori ricordavano per le feste da ballo nel primo dopoguerra. E sono entrato col pensiero di Teresa, la madre di Franco, che nella mia infanzia gestiva il mitico Belvedere di Abazia di Masio. E qui ho riassaggiato il suo bagnetto verde, che è il più buono del mondo (non ho dubbi!), l’insalata russa cremosa, la zuppa di ceci con le costine di maiale, la farinata alta e poi le pizze a sfoglia, sottili, fatte con la farina biologica del Mulino Marino di Cossano Belbo. E ho bevuto la Barbera di Perfumo di Nizza, acidula e fragrante. E se non ho pianto dalla felicità è solo perché non ero solo.


Quei biscotti profumano di Piemonte
Dalla rubrica "Dolce&Salato" de La Stampa 23-01-2009


Grandi novità intorno a Felizzano (uscita casello A21). A Quattordio visitate il maestoso relais Rocca Civalieri (tel. 0131797333), con la consulenza in cucina di Luigi Caputo (ex Balbo di Torino). Ha una spa, un centro convegni, camere e naturalmente un ristorante ambientato in quel vecchio Piemonte che rivive. Ma di Piemonte parla anche Daniela Caviglia, un caso di seme della memoria che si risveglia. Lei è titolare dell’azienda Mia (strada Vallestrero, 1 • tel. 0131772578), e ci tiene a dire: «mia nonna era una Riccardi». Daniela è la dimostrazione vivente che la vita è la realizzazione del sogno della giovinezza, con un nonno che costruì la stazione di Porta Nuova a Torino e la zia che a Morbello “sfornava pane e focaccia in un forno a legna”. Da qui la nascita dei biscotti “Magie del Benessere” e “Magie del Monferrato”, dove ogni chicca è confezionata con la foto di un paese. E Cella Monte è abbinato al biscotto con uva passa chinata “Rosa del deserto” (ottimo con la Moscatellina di Franco Pigino, raro vino che sa di rosa). Col dna del nonno ha inventato un impianto di spremitura meccanica a freddo di semi oleosi. E da qui una serie di prodotti con farina vegetale. Ma che buoni i frollini, sono 22, con l’effigie dei tarocchi (i Tarocchiso) venduti con tanto di “bugiardino”. Brava Daniela! All’inizio del 2009 ci voleva questo vento fresco di creatività e fiducia.


La panna cotta buona si gusta nel castello
Dalla rubrica "Dolce&Salato" de La Stampa 02-01-2009


Mi sono divertito sabato scorso quando una comitiva di amici da Milano mi ha chiesto di guidarli in una gita fuori porta. Ed ho pensato: il Monferrato è un’idea. E mentre arrivavano spaiati con le loro auto sul piazzale di Castell’Alfero, sentivo che erano ammirati dal balcone del castello che dava sulla campagna. Poi a tavola Marisa ha fatto il pranzo degno del nome l’Osteria del Castello (tel. 0141204115). Regale. Non c’è altro termine per descrivere la carne cruda, l’insalata russa, il vitello tonnato, i cardi in bagna caoda. Qui non si scherza: lo capisci dall’indaffararsi delle donne in cucina e poi dalla soavità di quegli gnocchi al sugo di salsiccia che sanno di patate, dagli agnolotti succulenti e dai tajarin gialli cotti in un secondo e irrorati di burro e di tartufo. Regina anche delle carni: la trippa, il coniglio al vino bianco, il capretto che richiama la Barbera. Ma il più bel divertimento è stato osservare l’espressione degli amici quando è arrivata la panna cotta tremula (questa è la migliore in assoluto, è il prototipo). E l’hanno voluta tutti, dopo le prime ritrosie dovute ai ricordi di un prodotto industriale che ha imbastardito questa gloria delle nostre terre. Poi, il giro per i colli, verso Aramengo per un saluto al sommo Guido Nicola (insoddisfatto per la stagione dei tartufi) e Vezzolano, per ritrovarsi con Alessandro Meluzzi, che ha casa a pochi passi, e stare davanti all’oggettività del bello. Che quel giorno ha fatto il paio con l’oggettività del gusto di Marisa.


La Barbera aiuta i bimbi di Nairobi
Dalla rubrica "Dolce&Salato" de La Stampa 20-11-2008

Giancarlo Campazzo, 46 anni, sindaco di Morbello, da un decennio ha le redini dell’azienda agricola di famiglia sormontata da un castello. Lì sorge anche la cantina originaria, che Giancarlo ha ammodernato nel corso degli anni, dotandola anche di uno spazio degustazione. Due ettari di proprietà e acquisto di uve selezionate tra Acquese e Ovadese per 30 mila bottiglie l’anno. Siamo in Alta Langa, in una zona eroica per la vite… e questo che fa? Destina una percentuale delle vendite dei suoi vini top al progetto "World Friends" (www.world-friends.it) promossa dal medico acquese Gianfranco Morino, per i bambini che abitano nelle baraccopoli di Nairobi. Una raccolta di fondi che ha permesso la costruzione di un nuovo ospedale pediatrico che verrà inaugurato il 29 novembre. Già, avrebbero bisogno loro d’essere aiutati. E invece… Io provo un debole per la sua Barbera del Monferrato "Le Surie" 2007, da una vendemmia della prima decade di ottobre eseguita sul “grandioso” territorio di Terzo e di Montabone. E’ un vino vivace, cremoso, autentico che fa il paio con la Barbera d’Asti "Baccarossa" 2007, vinificata anch’essa in acciaio ma con fermentazione più lunga e il Dolcetto d’Acqui "Mas de Garon" 2007, realizzato con le omonime uve coltivate su vigneti caratterizzati da rese basse e con età media di 30 anni. Vini autentici, vini veri. Come chi li produce.
CAMPAZZO GIANCARLO
Morbello (Al)
frazione Costa, 36 • tel. 0144768975
Una bottiglia di Barbera del Monferrato “Le Surie”: € 9


La barbera perfetta
Dalla rubrica "In cantina" de La Stampa 11-09-2008


Un pro memoria da chi non è profeta in patria per Gerry Scotti, che domani a Casale Monferrato festeggia la Docg della Barbera del Monferrato superiore. Ora, risale al novembre 2002, nella Cittadella Militare di Alessandria, la storica degustazione che diede il via a questa idea. La Barbera ha patria solida nel Monferrato, che travalica le province di Asti e di Alessandria. E un paese dove questo rosso ha le spalle solide è Montegrosso d’Asti, dove il sottoscritto e Marco Gatti hanno trovato il loro vino top dei top. Nasce sulle alture dello "Zucchetto", dove Franco Roero - che è solo un timido perchè sarebbe da indicare come un leader - fa una Barbera schietta e senza fronzoli "di una volta". Franco e Lucia, per l’esattezza, vignaioli in dieci ettari per 50 mila bottiglie. Quando è tempo di vendemmia, provvedono alla divisione di 5 partite di uve, e la selezione migliore sarà per la Barbera d’Asti Superiore affinata poi 18 mesi in tonneaux. Il campione 2006 è perfetto: ampio, complesso, profondo, emozionante nel suo incedere alla viola e alla mandorla. Fa il paio con la Barbera d’Asti "Carbunè" e la Barbera d’Asti "Cellarino" (barrique) e vivaddio con un campione vivace, che già mi sogno sulla bagnacaoda. Gerry io (invece) ti invito.
FRANCO ROERO
Montegrosso d’Asti (At)
via Zucchetto, 8 • tel. 0141956160
Una bottiglia di Barbera d’Asti Superiore 2006: € 14


Un merlot e un sauvignon in Val Rilate
Dalla rubrica "In cantina" de La Stampa 28-08-2008


A forza di consulenze per altre aziende, il quarantunenne Davide Rollaon poteva avere solo un sogno: produrre un vino tutto suo. L’ha realizzato rilevando un’azienda agricola in Val Rilate, in quell’Astigiano pieno di castelli, riassestando vecchi vigneti. Sette ettari vitati (22 mila le bottiglie annuali) per dare vita a un mix di tradizione e innovazione. Lo è, a sorpresa, il Monferrato Bianco Nisol 2006, da una vendemmia della terza decade di agosto di uve sauvignon blanc, refrigerate con macerazione a freddo e quindi pressate la prima notte. Poste sui lieviti da settembre a gennaio, ed affinate esclusivamente in acciaio, regalano un vino paglierino di ottima brillantezza; al naso ha profumi floreali molto intensi, in bocca il sorso è complesso, di stoffa, rotondo, decisamente elegante. Quindi, i due "gemelli diversi" della Doc Monferrato Rosso: il "Rovigne" 2007, da nuovi filari di merlot, vinificati in acciaio (90%) e in piccola parte in barrique (10%), e il più strutturato "Sophora" 2007, da vinificazione separata di uve merlot (fermentate e affinate in barrique), cabernet sauvignon e barbera. La Barbera d’Asti Vignasone 2007 è vinificata in acciaio (90%), mentre una parte minore fermentata in barrique. Diventerà famoso.
CANTINA VIGNASONE
Montechiaro d’Asti
Strada Comunale Vignasone, 3/5 • tel. 3472424700
Una bottiglia di Monferrato Bianco Nisol 2007: € 10


LA BOTTEGA DL’UISOT
Cerrina Monferrato (Al)
via Nazionale, 96 - tel. 014294193
Riposo settimanale: martedì



Nel cuore della Valle Cerrina merita una sosta la Bottega Dl’Uisot di Massimo Gonella e Maurizio Pallanza. Si tratta di una bottega storica situata sulla strada della Valle Cerrina che unisce il bar-caffetteria all'enoteca e alla boutique del gusto. Aperto dalle 7 del mattino alle 20,30 della sera, offre classiche colazioni, taglieri di salumi e formaggi per un pranzo veloce, aperitivi e la possibilità di fare un acquisto di valore. I vini presenti sono circa 220 e contano bottiglie prevalentemente del territorio, con una sezione dedicata alle etichette dei grandi piemontesi come Barolo e Barbaresco e un reparto dei vini d'Italia. Interessante anche la selezione di birre artigianali, sia italiane sia d'abbazia belghe. Nella zona enoteca anche i salumi come la Muletta di Miglietta e il salame di Varzi di Thogan Porri e poi formaggi piemontesi e italiani, torte, biscotti, confetture, vasetti di sfiziosità...


NERO DI STELLE
Moasca (At)
Piazza Castello, 8 - tel. 0141856182


Nel Monferrato astigiano, per una sosta all'insegna di vino e buon cibo, non può mancare una sosta a Moasca nell'osteria vineria che ospita anche la bottega del vino: il Nero di stelle ambientato in chiave antica e moderna all’interno del castello del paese. Qui la cucina è quella classica piemontese, con vitello tonnato, agnolotti del plin e l’immancabile, buon coniglio. Ampia la scelta dei vini, che naturalmente abbraccia tutto il patrimonio vitivinicolo monferrino.


CAVALLERO MARCO ERNESTO
Penango (At)
Via Mazzini, 25 - fraz. Cioccaro - tel. 0141917818


Il primo assaggio del Grignolino di Floriana e Marco Cavallero fu una decina di anni fa durante una di quelle "Giornata di resistenza Umana" di Papillon che aveva come centro la Locanda del Sant'Uffizio di Cioccaro di Penango. C'era ancora il padre di Floriana, che ci aprì delle bottiglie di Grignolino di anni addietro ed il sottoscritto e Marco Gatti non ci capacitavamo che fossero così eccellenti. La cantina che nei messaggi di questo sito viene indicata è questa. Produce Grignolino d'Asti e Barbera, il prezzo delle bottiglie in cantina è di 4,00 euro e durante Golosaria ha ricevuto parecchie visite.
Provincia di Alessandria

Chiesa di Santa Giustina
SEZZADIO

L'impianto originale della chiesa risale al 722. Nel 1030 i monaci benedettini fondarono l'omonima abbazia, mentre nel 1033 la chiesa fu quasi completamente ricostruita e ampliata dal marchese di Sezzadio, Oberto. In tempi moderni, nel 1956 cominciò l'opera di restauro della chiesa, unica superstite degli antichi edifici appartenenti al monastero.
Chiesa di Santa Giustina – Villa Badia • www.villabadia.com
via Badia, 53 • tel. 0131703659



Palazzo Callori
VIGNALE MONFERRATO

L'edificio è l'antica residenza dei signori di Vignale, risalente al XV secolo e ampliato nel corso del XVII secolo. Oggi è sede dell'Enoteca Regionale del Monferrato, a disposizione per produttori e consumatori.
Palazzo Callori - Enoteca Regionale del Monferrato • www.enotecadelmonferrato.it
piazza del Popolo, 12 • tel. 0142933243



Castello di Uviglie
ROSIGNANO MONFERRATO

Adagiato sui colli a Est di Rosignano, il castello fu costruito tra il 1239 e il 1271 dalla famiglia dei Paucaparte. È il 1879 quando subentra il Conte Cacherano di Bricherasio, socio fondatore della Fiat. Dal 1992 la Tenuta del Castello diventa sede di coltivazione viticola, che prosegue ancora oggi.
Tenuta e Castello di Uviglie • www.castellodiuviglie.com
via Castello di Uviglie – fraz. San Martino • tel. 0142488132




Castello Sannazzaro
GIAROLE

Il Castello medievale di Giarole fu edificato nel XII secolo e restaurato nell'800, epoca alla quale risalgono anche gli interni. Da sempre appartenuto alla famiglia Sannazzaro, oggi lo si può ammirare in tutto il suo plendore: con i mattoni a vista e il vasto parco attraversato dal torrente Grana.
Castello Sannazzaro • www.castellosannazzaro.it
via Roma, 5 • tel. 3472505519



Mazzetti d'Altavilla distillatori dal 1846
ALTAVILLA MONF.TO

Dopo avere ammirato il centro storico di Altavilla, ancora racchiuso dalla cinta muraria con rari esempi di palazzi barocchi e dell'800, si può visitare la nota distilleria. Da visitare in azienda la cappella votiva "La Rotonda" e la mostra "Lo Spirito, il Sogno e l'Arte", di Luca dall'Olio.
Mazzetti d’Altavilla distillatori dal 1846
viale Unità d'Italia, 2 • tel. 0142926147



Castello Reale
OVIGLIO

Il castello assunse il nome attuale dopo l'acquisto da parte della regina Cristina di Savoia, e già nel 1908 venne dichiarato monumento nazionale per la sua arte e la sua storia. Oggi ospita un relais di grande stile, con 9 suites alle quali si accede passando per le antiche cantine, le sale, il deambulatorio e la biblioteca, abilmente ristrutturati.
Castello Reale di Oviglio • www.castellodioviglio.it
via XXIV Maggio, 1 • tel. 0131776166



Castello di Redabue
MASIO

Il Castello di Redabue, ai confini tra la provincia di Alessandria e quella di Asti, risale con molta probabilità al XIII secolo, anni a cui risale la datazione di alcuni archi di tufo alternati a mattoni. Oggi sono aperti al pubblico gli spazi dell'antica cantina, alla base del castello, e la chiesta adiacente, disegnata da Filippo Juvarra come prototipo della Basilica di Superga. Di rara suggestività il parco, che si estende per oltre dieci ettari con piante secolari come il lauro, il salice e l'ippocastano. Il Castello di Redabue ha a disposizione anche mini appartamenti, ristrutturati di recente nei locali del fattore, che danno sulla corte medievale antistante il castello.
Castello di Redabue • www.redabue.it
strada Redabue, 5 • tel. 3406589310 e 3483395880



Villa Perona
CELLA MONTE

Villa Perona sorge proprio dove un tempo c'era l'antico castello di Cella Monte. Creata nel 1874 interamente in tufo, è famosa per i suoi “infernott”. Oggi è agriturismo con parco, corte padronale e villa gentilizia, gestita dalla famiglia Pigino. A Villa Perona si potrà poi pernottare nelle camere della casa padronale, pranzare e degustare i vini dell’azienda.
Villa Perona
strada Perona, 1 • tel. 0142488280



Castello di Frassinello
FRASSINELLO MONFERRATO

A pochi chilometri da Casale, l'antica residenza della casata dei Nemours si sviluppa attorno a una grande corte medievale ed è costituito da due corpi centrali che terminano con piccoli edifici con arcate a sesto acuto, sormontati da torrette quadrate. All'esterno geometrie di tufo e mattone; all'interno affreschi, mosaici, saloni arredati con mobili antichi ideali per cerimonie. Una curiosità: nel parco, un gelso secolare ha racchiuso all'interno del tronco un antico pozzo.
Castello di Frassinello
via Garibaldi, 1 • tel. 3383081389 e 3337452320



Castello di Razzano
ALFIANO NATTA

Il castello sorge su un antico sito romano, con un impianto originale risalente con molta probabilità alla metà del IX secolo. La preziosa dimora nobiliare è del 1697, e conobbe momenti di particolare prestigio nel Settecento grazie alla famiglia Caligaris, che ne conservò la proprietà per oltre 200 anni. Dagli anni Sessanta la proprietà è passata alla famiglia Olearo che ha ridato al castello l'originario splendore, utilizzando le antiche cantine per la produzione di vini. All'interno del maniero è presente un relais con suites che si affacciano sulla bella corte con un rigoglioso giardino all'italiana. Il Castello di Razzano è anche un suggestivo relais con 9 camere. Le cantine ospitano anche un ricco museo delle contadinerie.
Tenuta Castello di Razzano • www.castellodirazzano.it
loc. Razzano, 2 • tel. 0141922124



Tenuta Isabella
MURISENGO

La frazione di Corteranzo si erge dall'alto delle sue colline a dominare il territorio circostante. Qui prevalgono, da tempi immemorabili, le coltivazioni di viti che donano abbondanti uve per la produzione di ottimi vini. La Tenuta Isabella, con i locali del nuovo relais, la Canonica di Corteranzo, ha salvato alcune costruzioni storiche del paese.
Tenuta Isabella
fraz. Corteranzo - via Gianoli, 64 • tel. 0141693000



Locanda dell'Arte
SOLONGHELLO

Dove nel Settecento sorgeva un asilo d'infanzia gestito dalle suore, oggi trovano spazio 15 appartamenti dotati di ogni comfort. Ma la Locanda dell'arte non è solo uno stupendo relais, ma anche un museo dove gli ospiti trovano stampe e dipinti da ammirare, bei libri d’arte da consultare.
Locanda dell'arte • www.locandadellarte.it
via Asilo Manacorda, 3 • tel. 0142944470 - cell. 3337853342



Castello di Camino
CAMINO MONFERRATO

Edificato attorno all'anno 1000, nel 1323 il maniero passò nelle mani della famiglia Scarampi, banchieri di Asti, e così rimase fino al 1950. Per merito delle numerose opere di restaturo e di un ottimo stato di conservazione, possono ancora essere ammirate le mura e le torri merlate, parte del nucleo originario. Del Settecento la costruzione delle finestre ad arco sulla sommità della torre, la posa dei balconi in pietra sulla facciata e il rifacimento dello scalone e della sala dal ballo. All'interno del castello oggi vengono prodotti i vini tipici del Monferrato, e nell'ala sinistra del maniero è stata realizzata un'affascinante foresteria con 22 camere.
Castello di Camino • www.castellodicamino.it
via Castello, 30 • tel. 0142469134 e 01611895157 (Bieffepi Consulenze) visite su prenotazione



Ca' San Sebastiano
CAMINO MONFERRATO

Nel cuore del Monferrato sorge questo wine-resort ambientato in un antico casale ristrutturato con cura: dieci alloggi dove potere navigare in internet, due panoramiche piscine, un centro benessere dove si pratica la wine therapy e tante attività come corsi di cucina, gite in mountain bike, degustazioni di vini...
Ca' San Sebastiano • www.casansebastiano.it
fraz. Castel San Pietro - via Ombra, 10-12 • tel. 0142945900 - cell. 3395030545



Sacro Monte di Crea
Comune di Serralunga di Crea
SERRALUNGA DI CREA

La costruzione risale al 1589, e dal 1820, anno dell'ultimo ampliamento, il Sacro Monte di Crea è costituito dalla basilica, 23 cappelle maggiori e cinque minori, dette romitori. A fare da cornice, il Parco naturale (con area attrezzata) del Sacro Monte di Crea. Ha un'estensione di quasi 50 ettari, e fu istituito dalla Regione Piemonte nel 1980 per tutelare anche i beni ambientali in cui è inserito il complesso del Sacro Monte.
Sacro Monte di Crea • www.parcocrea.it
Cascina Valperone, 1 - Ponzano (Al) • tel. 0141927120



Chiesa Santi Filippo e Michele
VILLAMIROGLIO

Nel Comune di Villamiroglio è stata edificata nel XVIII secolo questa bella chiesa in cotto, con lesene verticali che la dividono in tre parti e con un timpano sinuoso, che richiama lo stile Barocco.
Chiesa Santi Filippo e Michele
Per info: Associazione Culturale “C'era una volta...” di Villamiroglio • tel. 0142947235 - 0142947256



Castello di Gabiano
GABIANO

Le documentazioni parlano di un maniero fondato dallo stesso Aleramo all'estremo Nord-Ovest dell'attuale provincia di Alessandria, già nel VIII secolo. È tuttavia dal 1164, con l'investitura di Gugliemo II del Monferrato per mano di Federico I, che il castello diventa nodo strategico per il Monferrato. Dopo un attento restauro compiuto attorno al 1920, oggi è sede di importanti attività culturali e di un'azienda vitivinicola.
Castello di Gabiano • www.castellodigabiano.com
via San Defendente, 2 • tel. 0142945004



Castello di Trisobbio
TRISOBBIO

Esistente fin dal XIII° secolo e radicalmente restaurato nel 1800, il Castello di Trisobbio è oggi sede di un apprezzato ristorante, sala ricevimenti e locanda di charme. Il Castello presenta eleganti bifore e un’alta torre merlata d’angolo. L’annesso parco e la torre sono visitabili, da maggio a ottobre, da chiunque lo desideri e offrono un panorama unico: dalla torre si possono ammirare le vallate circostanti fino alla pianura alessandrina e, nelle giornate limpide, si può scorgere addirittura l’arco alpino.
Castello di Trisobbio
via Cavour, 1



Rocca Civalieri
QUATTORDIO

Il Relais Rocca Civalieri è uno splendido esempio di recupero architettonico che coniuga armoniosamente elementi tardo medievali con linee moderne dal design essenziale. Un tempo rifugio estivo di dame e signori della nobilità piemontese, Rocca Civalieri è oggi un relais di charme, curato in ogni particolare.
Rocca Civalieri • www.roccacivalieri.it
strada Cascina Rocca Civalieri tel. 0131797333



Museo dei Campionissimi
NOVI LIGURE

Parlando di ciclismo, la memoria non può che portare a Novi Ligure, la "cittá dei campionissimi" e di tanto ciclismo pedalato e organizzato. Costante Girardengo, novese purisangue, e Fausto Coppi, che in questa cittá ebbe il battesimo sportivo e visse praticamente tutta la vita. Già dal viale che ospita il Museo, omonimo e intitolato ai Campionissimi, il visitatore viene accompagnato da alcune opere d’arte che, attraverso un percorso tra i materiali e le forme, lo introducono alla bicicletta ed alle sue rappresentazioni artistico-simboliche.
Museo dei Campionissimi • www.museodeicampionissimi.it
viale dei Campionissimi • per info: IAT - tel. 014372585



ACQUI TERME

L'antico nome romano della città, Aquae Stellae, allude all'abbondante presenza di acque termali, le stesse di cui già Plinio il Vecchio scriveva nel I secolo d.C. Dopo la scomparsa di numerose strutture nel corso dei secoli, dagli anni Trenta ad oggi le Terme di Acqui hanno vissuto una costante crescita, sia strutturale sia qualitativa, puntando sulla ricerca scientifica relativa alla fangobalneoterapia, Nella piazza della Bollente, l'acqua sgorga dall'antica sorgente a 75° C. Merita una visita il Castello dei Paleologi, utilizzato nei tempi dal vescovo di Acqui Terme come residenza privata, quindi passato nelle mani della famiglia dei Paleologi e di altre importanti famiglie nobili. Oggi ospita le collezioni del Museo Civico Archeologico.
Terme di Acqui • www.termediacqui.it
via XX Settembre, 5 • tel. 0144324390
Enoteca Regionale di Acqui Terme
Palazzo Robellini - piazza Levi, 7 • tel. 0144770273/4
Visite: tutti i giorni (festivi compresi), ore 10-12,30 e 15,30-19 – chiuso lunedì e mercoledì
Castello dei Paleologi
via Morelli, 2 • tel. 014457555



Provincia di Asti

Locanda del Sant’Uffizio
PENANGO

L’abitato di Penango è documentato prima dell’anno 1000. Da visitare nei giorni di Golosaria: la Chiesa parrocchiale barocca di San Grato (sec. XVIII), riconducibile come disegno architettonico al Magnocavallo e la Chiesa parrocchiale di San Vittore (originaramente romanica; ricostruita nel XVIII secolo), in frazione Cioccaro. Proprio a Cioccaro di Penango l'ex monastero Locanda del Sant’Uffizio, ora relais di charme immerso nel cuore del Monferrato: una costruzione secentesca, gradevolmente austera, conserva negli ampi spazi il silenzio delle sue antiche origini ecclesiastiche. Circondata da un parco centenario e affacciata su un grazioso giardino all'italiana.
Locanda del Sant’Uffizio • www.thi.it
strada del Sant'Uffizio, 101 • tel. 014116292



Castello di Cortanze
CORTANZE

Il castello, eretto nel X secolo gode di un bellissimo panorama ed è circondato da un parco ottocentesco: imponenti sono i bastioni e la struttura nel suo insieme, in ottimo stato conservativo sia all’esterno che all’interno. Il castello di Cortanze è anche ristorante e ha disponibilità di 12 stanze per pernottamento.
Castello di Cortanze • www.castellodicortanze.it
via Marchesi Roero, 1 • tel. 0141690917



Comune di Castell'Alfero
CASTELL'ALFERO

Il centro storico è un luogo unico per panorama e caratteristiche architettoniche, che comprendono il castello dei Conti Amico, edificato nel ‘700, e la chiesa parrocchiale dei S.S. Pietro e Paolo (sec. XVIII – XIX). Il castello conserva interessanti affreschi e una sala di ricevimenti con particolari pavimentazioni in ceramica dipinta settecentesca; ospita nei suoi suggestivi sotterranei il “Museo ‘l ciar”, galleria del tempo che raccoglie migliaia di oggetti e attrezzi esposti in fedeli ricostruzioni di ambienti contadini di inizio ‘900.
Comune di Castell’Alfero • www.castellalfero.net
tel. 0141406615 – cell. 3358375675



Chiesa romanica dei S.S. Nazario e Celso
MONTECHIARO D’ASTI

A 2 km dal centro di Montechiaro si trova la chiesa romanica intitolata ai Santi Nazario e Celso, risalente al XII secolo.
Comune di Montechiaro • tel. 0141999136



Chiesa romanica di San Secondo
CORTAZZONE

Il più noto e storicamente rilevante monumento del paese è la chiesa romanica di San Secondo (sec. XII). La chiesa conserva la sua struttura originaria, leggibile nella facciata in pietra arenaria con decorazioni antropomorfe e zoomorfe. L’interno è a tre navate, con volte a sesto acuto e capitelli di particolare interesse scultoreo. Nell’abside è conservato un affresco del XIV secolo.
Chiesa di San Secondo
fraz. Mongiglietto • tel. 0141995504 (Comune di Cortazzone)
Visite: tutti i giorni dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00



Azienda Vitivinicola Bava
COCCONATO

Il paese sorge su una delle più alte colline del Monferrato astigiano (500 metri sul livello del mare) e la sua storia è caratterizzata da numerose vicende belliche. Proprio a causa di tali vicende, del medievale castello di Cocconato oggi resta soltanto la torre cilindrica a due piani, con merlatura guelfa.
A Cocconato si trova Bava, azienda vitivinicola e di invecchiamento fra le più note del Piemonte. La famiglia possiede vigneti nel paese di Cocconato sin dal 1600, ma è dal 1911 che è nata la casa vinicola propriamente detta.
Azienda Vitivinicola Bava • bava@bava.com
strada Monferrato, 2 • tel. 0141907083



Abbazia di Vezzolano
ALBUGNANO

Vero e proprio gioiello storico e architettonico dell’arte romanica l'Abbazia di Vezzolano, faceva parte di un complesso religioso edificato nel XII secolo. All’interno della chiesa, notevole è il tramezzo, pezzo unico di romanico piemontese; splendido il piccolo chiostro e notevoli gli affreschi, fra i quali il “Contrasto fra tre vivi e tre morti” che evoca la “foresta di Vezzolano” di Carlo Magno.
Abbazia di Vezzolano
telefono custode: 0119920607



Colle Don Bosco
CASTELNUOVO DON BOSCO

Sul colle a 2 km dall’attuale centro di Castelnuovo Don Bosco, nacque, il 16 agosto 1815, Giovanni Bosco. Sulla collina che oggi prende il nome dal Santo sorgono il maestoso Tempio (costruito dai Salesiani negli anni ’60 e composto da due chiese sovrapposte) e il Centro storico, piccolo villaggio dove Giovanni Bosco visse sino ai 16 anni d’età e che ancora conserva la casa natale del santo, i fienili, le stalle, il prato dove Giovanni, bambino, vide se stesso in sogno circondato da tanti ragazzi, preannuncio della sua futura missione. Oltre al Tempio, sono visitabili il Museo Etnografico, la casa natale e il Santuario di Maria Ausiliatrice, eretto nel 1915 nel primo centenario della nascita di Don Bosco (apertura giornaliera; pausa di chiusura delle 12 alle 14).
Info: tel. 0119877162



Castello di Moncucco
MONCUCCO TORINESE

La prima attestazione dell'esistenza del castello di Moncucco è contenuta in un diploma imperiale del 5 ottobre 1164. Nel '200 nacquero in questo castello due cavalieri templari: i fratelli Nicolao e Iacopo. L’edificio, poi passato ai Savoia, oggi di proprietà comunale, conserva l’originaria struttura medievale, e al suo interno è allestito il Museo del Gesso.. Nel paese di Moncucco ha anche sede la Bottega del Vino di Moncucco.
La Trattoria del Freisa • www.trattoriadelfreisa.it
via Mosso, 6 • tel. 0119874765
oppure Segreteria Bottega del Vino • www.bottegadelvinodimoncucco.it
tel. 0119927028



Castello di Piea
PIEA

L’insediamento di Piea risale all’epoca romana ed è appartenuto ai Roero e ai Savoia (XVIII sec.). L’edifico è particolarmente interessante, sia dal punto di vista storico che archittettonico. Se ne segnala l’ottimo stato di conservazione.
Info: tel. 0141901641



Bottega del Grignolino
PORTACOMARO

Nel torrione medievale splendidamente conservato si trova la Bottega del Grignolino, accurata selezione del vino più noto del territorio. Annesso alla Bottega del Grignolino è il Ristorante della Bottega del Grignolino; tra i piatti proposti, si segnalano gli Agnolotti ai tre arrosti (vitello, coniglio, maiale), il Risotto del Torrione (con salsiccia, funghi, piselli, dadini di prosciutto e pollo), Brasato alla Monferrina e Tajarin.
Bottega del Grignolino
visite dalle ore 9 alle 18
Ristorante della Bottega del Grignolino
piazza Marconi,16 • tel. 0141202666
Orari d’apertura: dalle ore 12.30 alle 14.30 e dalle 20.00 alle 21.30
Consigliata la prenotazione. Per gruppi oltre le 30 persone: prenotazione indispensabile con anticipo di 2 settimane. Per gruppi inferiori alle 30 persone: prenotazione con anticipo di almeno 3 giorni



Chiesa romanica di San Martino
BUTTIGLIERA D’ASTI

Il paese, sorto nel XIII secolo, è noto per possedere il campanile più alto del Monferrato (63 metri). Il monumento più rilevante è la chiesa romanica intitolata a San Martino vescovo di Tours (sec. X), attualmente compreso nell’area cimiteriale. All’interno si trova un affresco databile con ogni probabilità al XIII secolo. In Buttigliera si segnala anche la chiesa barocca di San Michele, costruita nel 1758.
Info: Comune di Buttigliera d’Asti • tel. 0119921812



Castello e Chiesa romanica
MONTIGLIO MONFERRATO

L’abitato, esistente già prima dell’anno 1000, è caratterizzato dalla presenza del castello, di cui si ha testimonianza dal XII secolo. Nel parco del castello si trova la Cappella di Sant’Andrea, con il più importante ciclo di affreschi trecenteschi del Piemonte. Sempre in Montiglio è possibile visitare la chiesa romanica di San Lorenzo (sec. XII).
Per visite al castello: tel. 3683354476
Info: Municipio di Montiglio: tel. 0141994008 - cell. 3356915703 • Iat di Montiglio: tel. 0141994006



Castello di San Martino Alfieri
SAN MARTINO ALFIERI

Nel castello, la cui esistenza è già attestata nel 1237, soggiornarono l’architetto Benedetto Alfieri e il poeta Vittorio Alfieri. Il castello è oggi sede dell’Azienda Agricola Marchesi Alfieri, che comprende 24 ettari di terreno a vigneto, di cui 15 ettari coltivati a barbera.
Info: tel. 0141976015 • www.marchesialfieri.it
Per gruppi: necessaria la prenotazione



Castello di Cisterna d'Asti - Museo di arti e mestieri
CISTERNA D’ASTI

Nel castello, che risale al '500 è da visitare il Museo che raccoglie più di 3000 oggetti in ambienti di lavoro del torronaio, dell’oste, del fabbro, del tabaccaio, del tipografo. Visite guidate (ultimo ingresso ore 18). Biglietto d’ingresso: 2 euro.
Info: tel. 0141979021 • www.museoartiemestieri.it



Castello di Viale d'Asti
VIALE D'ASTI

Le prime notizie fanno risalire la struttura, le cui origini si perdono nel passato storico del paese, al 1200 quando i Calcagno, proprietari, vengono investiti dal vescovo di Torino del titolo di Signori di Viale; e successivamente la proprietà passa alle famiglie di Grassella, a Giorgio Signore di Montafia, a Guglielmo Turco già signore di Mombercelli sino a giungere al Conte Carlo Roero di Settime. Oggi, dopo i recenti restauri, il Castello ha ripreso tutto il suo splendore e ospita un elegante relais.
Relais Castello dei Conti di Viale
via Faussone, 4 • tel. 0141995026



Castello di Pino d'Asti
PINO D’ASTI

La presenza di un castello a Pino d’Asti è testimoniata sin dal 1126. Compreso originariamente nel Marchesato del Monferrato, passò in possesso nel 1170 dei Conti Radicati e, in seguito, a varie famiglie nobiliari. L’attuale struttura edilizia, di impianto fortificato, venne ristrutturata in più occasioni nel Seicento e nel Settecento; la caratterizzano la torre cilindrica e i resti del dongione.



MONCALVO

Di origine romana (il toponimo Mons Calvus ne indica il sito non particolarmente boscoso), l’abitato è documentato nel 1164, anno in cui Federico I assegnò il territorio ai Marchesi del Monferrato. L’esistenza di un castello è certa nel 1270. Conteso fra i Paleologo, i marchesi di Saluzzo e, successivamente, i Gonzaga, i Francesi, gli Spagnoli e i Savoia, il castello subì forti distruzioni e rimaneggiamenti. La parte centrale dell’originaria struttura fu trasformata in piazza, ancor oggi centro vitale del paese. La piazza è circondata da un porticato ad Est, mentre sul versante settentrionale restano il muro di difesa con due torri ottagonali, due baluardi a pianta circolare e un fossato. Sulla piazza si affaccia il bel Teatro Comunale (1878, costruito sul sedime dell’antico Corpo di guardia secentesco).
La particolarità del luogo, oltre al suggestivo centro storico, è la presenza di numerose opere di Guglielmo Caccia detto “il Moncalvo” (Montabone, 1568 – Moncalvo, 1625), il maggior artista piemontese relativamente all’iconografia religiosa di stampo controriformista. Oltre che a Moncalvo, opere di Guglielmo Caccia si trovano ad Asti (Cattedrale), Crea, Chieri, Villanova (parrocchiale di San Martino e San Pietro), Casorzo, Calliano, Penango, Castagnole Monferrato, Montemagno. Al Moncalvo si deve la fondazione, nel 1611, del monastero di Sant’Orsola, oggi sede del Palazzo Civico.
Da segnalare, inoltre, la Fiera del Bue Grasso, la Sagra del Bollito e la Fiera del Tartufo organizzate ogni anno.
Da visitare:
Chiesa di San Francesco (sec. XIV) – piazza San Francesco, 1 – tel. 0141917450
Pregevoli i dipinti del Moncalvo.
Chiesa della Madonna delle Grazie (sec. XVIII) – via Conciliazione – tel. 0141917450
Questa chiesa è attribuita al Magnocavallo.



ASTI

Nella città di Asti merita una visita la Cripta e il Museo di Sant'Anastasio (corso Alfieri, 365/A • tel. 0141437454/399489), una duplice realtà di sito archeologico e sede museale con collezioni di capitelli in arenaria, capitelli, mensole, conci d’arco scolpiti e bassorilievi. Meritevole di interesse anche il Complesso di S. Pietro e Musei Paleontologico e Archeologico. Il Complesso comprende la chiesa rotonda (XII sec.), la contigua cappella Valperga, il chiostro e parte dell’antica casa priorale (sec. XIII). Nei locali della casa priorale hanno sede i Musei Paleontologico e Archeologico.
Altre informazioni su musei, monumenti e istituti culturali astigiani si possono trovare sul sito internet del Comune di Asti agli indirizzi: Ufficio Cultura del Comune di Asti e e Ufficio Turismo del Comune di Asti

Cripta di Sant'Anastasio - corso Alfieri, 365/A • tel. 0141437454/399489
Complesso di San Pietro • corso Alfieri, 2 - tel. 0141353072/399489 Apertura: novembre-marzo da martedì a domenica ore 10–13 e 15–18; aprile-ottobre da martedì a domenica ore 10–13 e 16–19




NIZZA MONFERRATO

Anche leggendarie, oltre che storiche, le origini del toponimo, che accosta alla romana “Nicia” o “Villa nova Nicie” il termine greco “Nicea”, vittoria. La sua esistenza è attestata dal 1021, ma la sua fioritura risale agli anni successivi al 1225, quando l’abitato fu eretto come villanova. Dai marchesi del Monferrato ai Paleologo, da Carlo Emanuele I di Savoia al duca di Mantova, la storia del luogo dimostra quanto fosse ambito il suo strategico dominio. Notevoli, di conseguenza, le modifiche e i rifacimenti dell’originaria struttura fortificata, di cui oggi resta come monumento significativo la torre quadrata, attuale sede del Municipio.
Fra le caratteristiche enogastronomiche si segnala la coltivazione del “cardo gobbo” e la produzione di Barbera.
Da vedere:
Palazzo Comunale – piazza Martiri d'Alessandria, 19 • tel. 0141720511
Palazzo Crova – Sede della Biblioteca Civica – via Gozzellini • tel. 0141726898
Museo Bersano delle Contadinerie e delle Stampe sul vino – piazza Dante • tel. 0141720211
Enoteca Regionale - via Crova 2 • tel. 0141793350 - www.enotecanizza.it - Apertura: dal mercoledì alla domenica
Orario: dalle 11 alle 13 e dalle 17 alle 24
Appuntamenti e sagre


Da venerdì 3 a domenica 5 luglio, nel comune di Balzola, per la nona volta si svolge la Sagra del fritto misto di pesce, organizzata dall’ associazione ricreativa sportiva balzolese, presso l’arena comunale dei giardini pubblici antistanti al palazzo comunale. Nelle tre serate menu a base di pesce e orchestre.
Negli stessi giorni, a Breme torna la sagra dell'anguilla, organizzata dalla Pro Loco nel chiostro dell'abbazia.
A Mombello e Cerrina, sabato 4, fa tappa il festival itinerante Teatri di confine. Alle 17 a Mombello il Teatro di Aosta metterà in scena “Le avventure di Pinocchio”. Alla sera (ore 21) spettacolo "Le Raviole al Vin", in frazione Blengi, a Cerrina.
A Camino, sabato 4 e domenica 5, si celebra la Vespa, con Camino é Vespa: centinaia di veicoli, dalla famosa bacchetta del '49 ai modelli più recenti sfileranno tra le colline che circondano il paese. Sfilate, prove di abilità, pranzo e premiazione dei migliori veicoli. Info: Comune di Camino • tel. 0142469131 - turismo@comune.camino.al.it
Sempre sabato 4 e domenica 5 a Santa Maria del Tempio si tiene la 17° edizione della manifestazione l’ Amson a la Madona: al sabato (ore 17.30) raduno alla Cascina “Commenda” della famiglia Fiori. Domenica, alle ore 9.30 esposizione di macchine e attrezzi agricoli d’ epoca, cui seguirà la sfilata di trattori d'epoca. Alle ore 11 messa al campo. Dopo il pranzo, alle 17, trebbiatura meccanica e manuale.
A Casale Monferrato, domenica 5, per tutta la giornata (dalle 8 alle 20) torna il mercatino DOC Monferrato tipico & shopping: si svolgerà nell’ area del centro storico compresa tra via Roma, via Saffi, via Lanza, Piazza Coppa, via Duomo e Piazza Castello.
Martedì 7 alle ore 21 a Cisterna d'Asti si svolgerà la passeggiata teatrale Eracle e il suo lamento. Si tratta di una camminata notturna alla scoperta degli antichi miti greci, con animazioni teatrali, racconti al chiaro di luna, approfondimenti botanici e faunistici, osservazioni astronomiche. Appuntamento in piazza Hope, 1. Il costo è di euro 5. Info: tel. 0173/976181


Vignaledanza fa 31


Per un mese, dal 24 giugno al 26 luglio, Vignale diventa la capitale della danza. Per il trentunesimo anno, grazie alla grande manifestazione di Vignaledanza, festival internazionale di danza e arti integrate promosso e organizzato dalla Fondazione Teatro Nuovo. Per tutte le informazioni sul programma, consultate il sito www.vignaledanza.com


"Cosa passa il convento" al Santuario
di Crea arte, fede e cucina povera


Si intitola Cosa passa il convento. Misteri del sacro e delizie terrene, un progetto che in autunno sfocerà in spettacoli, visite guidate, conferenze, cene conventuali. Appuntamenti ambientati tra Monferrato e Liguria, lungo le strade percorse dai pellegrini. Il progetto sarà presentato venerdì 3 luglio, alle ore 18, al Santuario di Crea, da Roul Molinari, presidente dell'Accademia Aleramica e Roberto Maestri, presidente dell'associazione I Marchesi del Monferrato. Gli itinerari partono dal Santuario di Crea e si estendono ai santuari di Santa Croce (Bosco Marengo), Staffarda (Saluzzo), Nostra Signore della Salute (Savona), Santa Caterina (Finale Ligure), abbazia di Vezzolano (Albugnano).


Asti Musica 2009
in piazza Cattedrale dal 4 al 24 luglio


21 concerti consecutivi, dal 4 al 24 luglio, con pochissimi concerti a pagamento, una proposta che abbraccia ogni stile musicale (dal rock al jazz, dal folk al blues, dalla world al progressive, dalla musica strumentale al reggae): è questa la filosofia di Asti Musica, la rassegna musicale che coinvolge il centro storico di Asti. Sul palco allestito in piazza Cattedrale saliranno musicisti da tutto il mondo, affermati e giovani, band e cantautori. L'appuntamento più prestigioso è quello con il premio oscar Nicola Piovani, che giocherà a ping pong tra musiche da film e omaggi a De Andrè nel decennale della morte. Oltre a Piovani, Astimusica ospiterà tre leggende della musica internazionale: Roger McGuinn, leader dei Byrds (gli inventori del folk rock, ovvero del folk elettrificato con la chitarra 12 corde), i Wailers, il gruppo di Bob Marley nella sua storica formazione originale, e Steve Hackett, otto album con i Genesis prima di una splendida carriera solista. Il rock italiano sarà rappresentato da Piero Pelù, Davide Van De Sfroos, Velvet, Ginevra Di Marco, Giorgio Canali e Marta sui Tubi. In calendario anche i Casino Royale, le note senza tempo dei Dik Dik e degli Osanna, il blues di Ronnie Baker Brooks e della Blues Explosion. Per tutti gli appuntamenti e info clicca qui


Le mostre di Palazzo Monferrato


Dal 14 giugno al 26 luglio 2009 ad Alessandria, nella doppia sede del Palazzo del Monferrato e del Museo del Cappello, è in programma la mostra A+B+C/F=FUTURISMO. 100 anni di parole in libertà, che espone i più importanti manifesti del Futurismo. La rassegna parte dal Manifesto del Futurismo di Marinetti del 1909, e prosegue con quasi quarant’anni di produzione teorica. All’interno dell’iter espositivo, le sezioni pittura e la scultura raccolgono dipinti, fotografie, libri e lettere dei più importanti esponenti dell’avanguardia. In particolare, a Palazzo Monferrato c'è la sezione intitolata “The visionary man”, con oltre trenta opere di Antonio Sant’Elia in un affascinante confronto con il pensiero sull’architettura di Daniel Libeskind. Invece al Museo del Cappello, nella parte dedicata al tessuto e alla moda, si potranno ammirare il “Panciotto di Depero” e il “Cappello Futurista“. La mostra è curata da Sabrina Raffaghello e Roberto Borghi.
Info
Palazzo Monferrato - via San Lorenzo, 21
dal martedì al venerdì 15.30 – 19.30 • sabato e domenica 10.30 - 13.00 15.30 - 19.30
Museo del Cappello - via Camillo Cavour, 84
sabato e domenica 15.30 - 19.30
Prezzo d'ingresso: intero euro 5 – ridotto euro 4


Armonie in Valcerrina


Compie 10 anni Armonie in Valcerrina, l’ importante manifestazione musicale organizzata dall’ Associazione Idea Valcerrina. Dopo il concerto inaugurale, che si è tenuto a Solonghello sabato 20 giugno, il prossimo appuntamento è a Moncestino (piazza del Municipio), sabato 4 luglio alle 17.30 con l'Orchestra Filarmonica di Torino. Durante l'estate si terranno altri dieci concerti, con sede a Odalengo Grande, Zoalengo, Gabiano, Mombello, Pozzengo, Varengo, Ozzano, Murisengo, Pontestura e Serralunga di Crea. L'ingresso è sempre libero fino ad esaurimento posti. Info: tel. 014294225 • 335237919 • www.ideavalcerrina.it


Il Festival della Muletta
sabato 11 a Cella Monte


La grande notte della Muletta, nobile salume del paese, nella corte di Villa Perona di Franco e Ivan Pigino. Per la terza volta Cella Monte, sabato 11 luglio, festeggia un prodotto unico, di nicchia, frutto delle parti pregiati del maiale Dalle 17.30 alle 20.30 saranno serviti aperitivi, una degustazione di muletta, vino, formaggi e altri prodotti del territorio. Dalle 20,30 cena a base di prodotti tipici, accompagnata dalla musica jazz e swing proposta dal complesso "I Jazzemani".


Tenaglia in mostra

Alla Tenaglia di Serralunga, dal 13 giugno fino al 5 settembre, in mostra gli acquarelli di Brigitte e Andrea Stolze, “Due donne, due stili”: Orario: dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle 18.30, il sabato e la domenica dalle 11 alle 18. Info: tel. 0142940252


Mondo lancia "Monferrato Aperto"


Col weekend pasquale è decollata una nuova proposta turistica, ideata da Mondo, consorzio che riunisce comuni, enti e realtà del territorio monferrino. Si chiama Monferrato Aperto: fino a tardo autunno, ogni secondo weekend del mese, in concomitanza con il Mercatino dell'Antiquariato di Casale e "Casale città aperta una serie di iniziative coordinate e aperture di siti artistici permetterà di avvicinarsi a questo straordinario territorio. Il progetto coinvolge cittadine e piccoli comuni, castelli, musei, chiese e santuari, enoteche e infernot, percorsi naturalistici, aziende agricole, strutture ricettive e ristoranti.
Info: monferrato.org

giovedì 9 luglio 2009

In questi mesi, mi si perdoni il rilievo, personalmente ho avuto l’impressione di una certa confusione e non chiarezza di intenti ed obiettivi, di difficoltà a prospettare ed armonizzare un progetto politico più unitario e realistico, credibile e sostenibile in una città come Alessandria, potenzialmente capace di offrire nuove opportunità di lavoro, di sviluppo e di sostegno sociale e quindi non semplice da governare. Gli elettori con il libero voto hanno deciso a chi affidare i prossimi anni di governo della città. Vincitori e vinti dovrebbero comprendere che la politica è un’arte finalizzata a dare stabilità e sicurezza ad un popolo e migliorarne le condizioni di vita,oltre le posizioni e gli interessi di parte. La vittoria dà il diritto di governare, mentre la sconfitta deve spingere verso una responsabile opposizione. Per i vincitori e gli sconfitti, l’esperienza dovrebbe insegnare qualcosa in rapporto al futuro. La politica, non lo dimentichiamo mai, è un servizio per il bene di un contesto umano. Ecco che allora emerge l’esigenza che la politica, specie quella locale, deve affrontare una problematica quanto mai necessaria. Il vero problema che sorge nella odierna società e che ogni giorno apprendo stando a contatto con la gente, è la mancanza di una politica che sia ”TRASPARENTE”; perché il nostro agire possa tornare ad essere credibile e sostenibile è necessario che il nostro operare politico e non solo il nostro pensiero politico, sia il più possibile “leggibile”e chiaro alla coscienza e alla critica politico-sociale della gente. Pertanto auspico ad”un palazzo rosso” che non sia solo un palazzo di potere, ma anche un palazzo di “vetro”, un palazzo trasparente, un palazzo in cui ogni cittadino possa “specchiarsi” e vedere le proprie esigenze, le proprie problematiche ed aspirazioni concretamente realizzarsi e risolversi. Ecco che la nostra politica deve tornare a COMUNICARE. La comunicazione politico-sociale è la trasmissione di contenuti di coscienza(idee,stati d’animo,notizie, progetti politici ecc..) dall”EMITTENTE” (colui che trasmette), al “RICEVENTE” (colui che riceve). IL ricevente,nella specie il cittadino, in genere non rimane passivo: in lui può esserci adesione o dissenso, ma comunque REAZIONE. La comunicazione politico-sociale permette il sorgere di una relazione interpersonale, per cui si mette in comune ciò che era esclusivo di un individuo. IL messaggio che viene trasmesso, viene interpretato dal cittadino ricevente in base alla sua mentalità, esperienza di vita, cultura, formazione, età, classe sociale di appartenenza. Fa parte della istanza morale la competenza, ossia la preparazione idonea da parte degli operatori di trasmissione, nella specie noi politici, per poter presentare degnamente ed onestamente i contenuti di coscienza e le proposte politiche, oggetto di comunicazione. La comunicazione politico-sociale deve avere il requisito della sincerità, ossia dovrà riflettere il genuino contenuto della ”coscienza” e pertanto sarà e deve essere onesta, TRASPARENTE, invitante al bene del cittadino. Quanta responsabilità signor sindaco! Sono convinto che i politici non si inventano, ma devono crescere e maturare nel tempo e sul campo nella convinzione profonda di un servizio da rendere alla collettività. Detto da una sorta di “matricola”politica ,suona come un auspicio oltre che come un insegnamento. I latini dicevano “Bis dat qui cito dat,duplex fit bonitas, simul accesit celeritas” ossia: dà due volte chi dà presto, viene duplicata la bontà del beneficio, se vi si aggiunge la sollecitudine”: pertanto chiedo formalmente, in questa sede, di cambiare il nome al”palazzo rosso”e che d’ora in poi sia chiamato “PALAZZO DI VETRO” auspicando che questo avvenga non soltanto nel nome , ma anche nei fatti nella continua promozione di attività rivolte a tale scopo per rendere il più possibile trasparente agli occhi dei cittadini ogni nostro operato politico. Appellandomi a lei Signor Sindaco,certo della sua attenzione, concludo augurandomi che nei mesi avvenire quello che i latini dicevano ”Concordia parve res crescunt ,discordia maximae dilabuntur” ossia: con la concordia le piccole cose crescono,con la discordia anche le più grandi vanno in rovina….valga anche per noi. Grazie. Davide Nocito
Unione di Centro
manifesto per una nuova Italia


“A tutti gli uomini liberi e forti,
che in questa grave ora
sentono alto il dovere
di cooperare ai fini supremi della Patria,
senza pregiudizi né preconcetti,
facciamo appello perché,
uniti insieme,
propugnino nella loro interezza
gli ideali di giustizia e di libertà”

Luigi Sturzo





L’Italia ha bisogno di una profonda rigenerazione politica e morale. È giunto di nuovo il tempo di fare appello alle sue migliori energie, allo slancio delle donne e degli uomini liberi, alla responsabilità delle donne e degli uomini forti, per determinare una grande svolta nel futuro della nazione.
Novanta anni dopo l’atto di coraggio di Luigi Sturzo, un nuovo coraggioso impegno è richiesto a chi crede nel valori della giustizia e della libertà.





Perciò nasce l’Unione di Centro. Per proporre una nuova casa politica a tutti i popolari, i liberali, i moderati e i riformisti italiani che avvertono con preoccupazione il vuoto etico e politico sul quale si basa l’attuale sistema dei partiti. La cosiddetta Seconda Repubblica è fallita. Non ha saputo ricostruire il corpo e l’anima della nostra democrazia. Non ha creato le basi di un nuovo patto istituzionale tra gli italiani.




Quando, negli anni Novanta, crollò il vecchio sistema, quattro erano le grandi questioni che giustificavano la transizione verso un nuovo tempo della Repubblica:
1) La questione istituzionale, già posta alla fine degli anni Settanta, affrontata lungo il corso degli Ottanta e infine riproposta dall’illusione referendaria.
2) La questione giudiziaria, parte essenziale della questione istituzionale, esplosa drammaticamente in un inedito, radicale e pericoloso conflitto con la politica di settori della magistratura, dei media e dell’opinione pubblica.
3) La questione dell’unità nazionale e del sistema delle autonomie, nell’incombente rischio di una nuova frattura storico-sociale tra Nord e Sud.
4) La questione della modernizzazione economica, sentita come ineludibile, in tutti i campi della vita pubblica, per ricollocare l’Italia in sintonia con le esperienze più avanzate dell’Occidente.



Ebbene, tutte queste questioni sono ancora davanti a noi, irrisolte; anzi, incancrenite dal tempo perduto. Abbiamo ormai alle spalle quasi un ventennio sprecato. Le pochissime realtà riformate (Regioni, Comuni, legge elettorale) lo sono state seguendo suggestioni del momento o logiche di convenienza, fuori
da un omogeneo progetto nazionale. E così si continua ancora oggi, tentando di piegare leggi elettorali e nodi istituzionali agli interessi di parte. Bisognerebbe trovare le sedi e gli strumenti per soluzioni largamente condivise. Il panorama è stato invece dominato da una sorta di guerra civile ideologica.



Il risultato è che la cosiddetta Seconda Repubblica ha finito per mettere in archivio i concetti di “interesse generale” e di “bene comune” che sono invece il fondamento di ogni democrazia. Ha offuscato la partecipazione popolare alla vita pubblica trasformando il consenso in audience, le strategie politiche in surrogato quotidiano dei sondaggi, i partiti in clan elettorali dei leader e, infine, ciò che è più grave, il Parlamento in una sorta di “ente inutile”, pura cassa di risonanza dell’Esecutivo. Non è questa la modernità politica che gli italiani pretendevano. Fingendo di costruire una “democrazia degli elettori” si è, in realtà, dato vita ad una soffocante “democrazia delle oligarchie”. Questo è il vero volto dell’Italia nel primo decennio del XXI secolo.





Per questo nasce l’Unione di Centro. Per aprire un nuovo tempo della Repubblica. Per ricostruire i valori fondativi della democrazia italiana: l’interesse nazionale e il bene comune come esclusiva finalità dell’agire politico. La competenza, lo spirito di servizio, il senso dello Stato come modello di selezione
della classe dirigente. Il ruolo dei “corpi intermedi” nella gestione della cosa pubblica. La partecipazione popolare come motore della vita associata. Il dovere di “guidare” eticamente e politicamente il Paese, al di là delle effimere rilevazioni statistiche del consenso. La democrazia nei partiti e nei sistemi elettorali come unica garanzia di libertà per tutti gli eletti e per tutti i cittadini. La centralità del parlamento come sede legittima della formazione dell’interesse pubblico. Fuori da questa “cornice di valori” nessuna democrazia può avere futuro.



L’Unione di Centro, partita dall’incontro tra l’esperienza storica dell’Udc con nuove realtà di movimento come la Rosa per l’Italia, i circoli liberal e i Popolari democratici, forte dei due milioni di consensi che, nelle elezioni del 2008, le hanno permesso di resistere all’illusione del “voto utile”, nasce per proporre ai cittadini italiani di tutti gli schieramenti che vivono il disagio del finto bipartitismo, al mondo del volontariato e dell’associazionismo laico e cattolico, un grande progetto politico: l’orizzonte di un nuovo partito popolare e liberale di governo.



L’unità politica dei cattolici è formula che appartiene ad altra e superata stagione storica. Ciò però non vuol dire che tutti coloro che si riconoscono nell’ispirazione cristiana debbano necessariamente accettare la “diaspora” come condanna inappellabile della storia dei cattolici italiani, come se dovesse essere obbligatorio vivere in “partibus infidelium”, e non possano invece ritrovarsi in una stessa casa politica, se la cornice identitaria e programmatica corrisponde ai loro valori.



Ma non è certo questo il tempo di “rifare la Dc”. Il passato è il nostro tesoro di esperienza e di saggezza. Ma il presente e il futuro ci chiedono di aprire un diverso tempo politico. Il tempo di un nuovo soggetto nel quale i popolari, i liberali, i riformisti, i moderati di tutte le aree politiche riscoprano insieme la via maestra del Centro come luogo sempre essenziale per il governo.


C’è un popolo cristiano che guarda alla politica con diffidenza, ma che sa che solo attraverso la politica può ottenere risposta alle sue esigenze. C’è un popolo laico che non si riconosce più nelle posizioni laiciste e che sente giunta l’ora di intraprendere nuovi sentieri.



È giunto dunque il momento di aprire una nuova storia politica. Non un “terzo polo” di risulta tra due immutabili giganti bipolari, ma un’offerta politica, di governo, di partecipazione democratica del tutto nuova, che nasca dalla “rottura” del finto bipartitismo, pericolante esito del fallimento della cosiddetta Seconda Repubblica. Un centrosinistra che metta insieme tutto, dall’estrema sinistra al centro, così come un centrodestra costruito con analoga disomogeneità non sono stati e non saranno mai in grado di governare, nella stabilità, l’innovazione.



L’Italia di oggi è malata di immobilismo, mentre tutt’intorno il mondo cambia e prepara, a cominciare dagli Stati Uniti, l’avvento di una nuova era. Noi siamo fermi. La grave crisi economica internazionale mette in discussione la tenuta del nostro patto sociale e denuncia come ormai intollerabili le arretratezze del nostro sistema istituzionale ed economico. Il deficit di valori che colpisce soprattutto le
giovani generazioni sta facendo nascere un vero e proprio allarme sulla tenuta etica della nostra società.



Non c’è più tempo da perdere. Non c’è più tempo per pigrizie, per paure, per coltivare piccole rendite di posizione. È tempo di rimettersi in cammino. Con il coraggio dei liberi e dei forti.
Roma, 20 febbraio 2009