mercoledì 3 dicembre 2008
il Forum Giacobbe: «L’esecutivo ascolti anche la nostra voce Comprendiamo le difficoltà, ma le politiche familiari sono ben altra cosa rispetto alle misure annunciate» intervista «Siamo delusi, il governo ascolti le famiglie» DA ROMA PIER LUIGI FORNARI P arte oggi una lettera del Forum delle associazioni familiari, per chiedere un incontro al governo sulle misure annunciate per la crisi economica. Lo riferisce il presidente Giovanni Giacobbe. « Si parla di interventi per le famiglie – spiega – ma a nessuno è venuto in mente di concordare questi interventi con le famiglie. Tant’è vero che lunedì, all’incontro col governo, le famiglie e il Forum che le rappresenta non c’erano. E questo è un fatto grave » . Il governo dice che deve tener conto della crisi dell’economia in atto. Certo, ci rendiamo conto della difficoltà che l’esecutivo deve fronteggiare, e direttamente o indirettamente ogni provvedimento che può dare un beneficio alle famiglie italiane, specie a quelle particolarmente povere, non può che essere valutato positivamente. Ma con altrettanta obiettività di giudizio dobbiamo dire, nonostante manchino ancora elementi specifici e per valutare compiutamente i provvedimenti annunciati, che questa non è una politica per la famiglia. Sono provvedimenti di natura prevalentemente assistenziale, che vanno apprezzati per quello che sono, ma non configurano quella politica per la famiglia, che il Forum ha perseguito prima con il Family day e poi con la raccolta di un milione e duecentomila firme per ' un fisco a dimensione di famiglia'. Ciò non toglie che valutiamo positivamente l’aiuto comunque dato ai nuclei più poveri con più figli. Come considerate l’entità delle misure? Si tratta di interventi modestissimi e rivolti ad un target limitato se è vero, ad esempio, che si rivolgono a famiglie dai redditi estremamente bassi. Voi invece che cosa volete? Manca purtroppo quel carattere strutturale che da tempo chiediamo. Sembrano misure limitate nella durata, destinate a tamponare delle situazioni di gravissimo disagio. Una politica per la famiglia è una cosa totalmente diversa. Ad esempio: annullare l’iniquità comportata dal fatto che le famiglie pagano tasse che non dovrebbero pagare. In che senso? La nostra posizione è su questo punto ben nota: il costo del mantenimento, dell’educazione dei figli che sono imposti dalla costituzione ( art. 30- 31), non è un fatto privato, è un fatto sociale. Ci lamentiamo spesso che l’educazione è carente, ma poi non si riconosce a livello fiscale il compito svolto a questo riguardo dalla famiglia. E i principi costituzionali non comportano solo una politica fiscale, ma anche quella della conciliazione tra lavoro e doveri familiari soprattutto nelle grandi città, dove i tempi di movimento dal domicilio al luogo dove si esercita la propria professione assorbono una parte rilevante della giornata. Tutto questo chiede una svolta culturale che incida anche sull’organizzazione del lavoro. E il quoziente familiare? A questo proposito si può rilevare che un elemento interessante nelle misure annunciate è che il tetto di reddito viene, anche se timidamente, parametrato al numero dei familiari a carico, introducendo così un criterio fondamentale per le politiche familiari. Perché non fare un ulteriore passo in avanti utilizzando, per fissare quei tetti di reddito, non criteri fantasiosi ed indefiniti ma il quoziente familiare, spesso invocato da più parti? Comunque chiedere una rivoluzione culturale in tempi di crisi non è un po’ troppo utopistico? Guardi, da una rivoluzione culturale che metta al centro la famiglia ne guadagnerebbe anche la ripresa economica. Comunque il Forum ha una posizione responsabile e non velleitaria. Non abbiamo chiesto il quoziente familiare subito, ma abbiamo avanzato delle proposte graduali che avrebbero, però, comportato quella svolta culturale in favore della famiglia di cui da tempo c’è bisogno. Per questo siamo pronti a confrontarci costruttivamente con l’esecutivo, che si dichiara pronto a raccogliere i ' consigli di tutti'. In che modo il vostro consiglio può essere utile in questo momento? Crediamo che trattandosi di sostegni alle famiglie il contributo del Forum, che di famiglie ne rappresenta quasi quattro milioni, debba essere considerato indispensabile. In questo senso chiediamo formalmente al presidente Berlusconi, al sottosegretario Letta ed al ministro Tremonti di essere ricevuti, insieme alle altre parti sociali, prima del prossimo Consiglio dei ministri che dovrà definire ed approvare queste misure. «Positivi gli aiuti ai più poveri, ma si tratta di interventi modesti e per un target limitato. E poi perché non introdurre la logica del quoziente nel definire i limiti di reddito per i benefici?»
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