lunedì 15 settembre 2008

La fauna nel Gran Paradiso

In estate le marmotte sbucano dalle loro tane per vedere intorno a loro come funziona il mondo. In inverno gli stambecchi pascolano tranquilli lungo le piste di fondo.

Lo stambecco

Lo stambecco è un animale di taglia piuttosto robusta, ha zampe forti e potenti, che terminano con piedi forniti di zoccoli. Questi permettono all'animale di muoversi agevolmente anche in ambienti rocciosi. Questa specie è resa facilmente identificabile dalla presenza delle caratteristiche corna, molto sviluppate e a forma ricurva nei maschi, più corte nelle femmine. Nei maschi, la parte anteriore delle corna presenta delle protuberanze che prendono il nome di anelli di ornamento. E' possibile valutare l'età di un esemplare contando i tipici anelli di accrescimento, facilmente osservabili sulla parte posteriore del corno. Il suo mantello è solitamente di colore grigio-fulvo, mentre durante l'inverno assume una tonalità più scura. L'impronta dello stambecco, lunga da 7 a 10 cm e larga circa 6 cm, risulta facilmente riconoscibile per la presenza dei due unghioni del piede, leggermente distanziati tra di loro. Lo stambecco, cosi come il camoscio, emette un fischio quando si trova in uno stato di allarme o di inquietudine. Tale suono viene prodotto dalla forte emissione di aria attraverso le narici. Il belato rappresenta il mezzo di comunicazione tra cuccioli e femmine.

In Valle d' Aosta, lo stambecco è generalmente presente dai 1800 ai 3300 metri, in primavera lo si può anche osservare nei prati di fondovalle. Il suo habitat ideale è composto da zone ove siano presenti pascoli e rocce che presentino linee di discontinuità (balme, terrazzamenti). Nella stagione invernale permane a quote elevate, spostandosi sui pendii esposti a sud e con inclinazioni tali da favorire una più rapida scomparsa del manto nevoso. Il periodo dell'accoppiamento ha luogo nei mesi di dicembre e gennaio. Già nel mese di novembre è possibile assistere ai caratteristici combattimenti fra i maschi, che si fronteggiano a colpi di corna in lunghi e rumorosi duelli. Dopo una gestazione di circa 6 mesi, la femmina partorisce un piccolo, già in grado, dopo poche ore, di reggersi in piedi e di seguire la madre ovunque. Lo stambecco vive in branchi da una parte le femmine con i piccoli, dall'altra i maschi adulti. Generalmente i maschi più vecchi vivono isolati. L'animale dedica all'attività di pascolo il primo mattino e la sera, mentre nelle ore centrali della giornata si sposta per ruminare in luoghi quieti e ombreggiati. Lo stambecco è un erbivoro, la sua dieta è composta essenzialmente dall'erba degli alti pascoli. In inverno, oltre a consumare i grassi sottocutanei accumulati in precedenza, si nutre di licheni, muschi, aghi di conifere e di erba secca che trova scavando con le zampe sotto la neve. Venuti a mancare i grandi predatori, lo stambecco non ha nemici naturali, ad esclusione dell'aquila che può costituire un pericolo per i soli piccoli.


La marmotta

La marmotta, animale di taglia media e di forma tozza, è il più grosso roditore presente in Valle d'Aosta. La sua pelliccia è di colore marrone grigiastro con varie sfumature. Le zampe sono corte: in particolare quelle anteriori le servono per scavare il terreno, infatti terminano con robuste unghie. La marmotta presenta una testa piuttosto grossa ed arrotondata con orecchie brevi e con denti incisivi molto sviluppati. Il fischio, che rappresenta il suo tipico segnale d'allarme, è un semplice ed agevole modo per valutarne la presenza. Anche le aperture delle tane, visibili sul terreno, indicano che la marmotta frequenta una determinata area. Le tane utilizzate si distinguono facilmente per il forte odore, per la presenza di mosche e per la mancanza di erba all'ingresso a causa del continuo passaggio degli animali.
La marmotta vive nei terreni aperti e sui pendii soleggiati al di sopra dei 1000 metri: durante la stagione estiva la si può trovare anche più in alto, fino ai limiti delle nevi. E' possibile inoltre localizzarla nelle pietraie, nelle radure e ai margini dei boschi. Le marmotte non vivono isolate, ma in gruppi comprendenti un numero variabile di esemplari. Sono animali strettamente diurni, escono dalla loro tana al mattino molto presto e vi rientrano al crepuscolo: durante il giorno possono stare anche per più ore sdraiate su di una pietra al calore del sole. L'alimentazione della marmotta è essenzialmente erbivora e comprende erba, radici e fieni. Il cibo, mangiato in grande quantità durante la buona stagione, le consente di accumulare nel suo corpo il grasso che sarà utilizzato durante il letargo invernale. Nella medicina popolare delle regioni alpine il grasso di marmotta era considerato un buon rimedio contro molte malattie: per questa ragione, oltre che per la carne e la pelliccia, questa specie e stata intensamente cacciata. La marmotta non si allontana troppo dalla propria tana e al minimo segnale di pericolo vi si rifugia prontamente. Le tane delle marmotte possono essere situate sotto i sassi o scavate direttamente nel terreno. Sono fornite di una o più entrate che immettono in gallerie anche assai lunghe: vi sono inoltre numerosi passaggi a fondo cieco usati come locali di evacuazione e vani, di dimensioni variabili, dove gli animali passano la notte, partoriscono e trascorrono il lungo inverno: in particolare la tana adibita al letargo invernale viene rivestita con erba secca. Quando in ottobre la marmotta inizia il letargo, l'ingresso della tana viene chiuso dall'interno con pietre e terra per uno spessore di 1-2 metri. Tutti i componenti del gruppo familiare si raccolgono nella camera più ampia, stretti gli uni agli altri e trascorrono circa sei mesi, mantenendo il proprio metabolismo su valori nettamente inferiori alla norma (temperatura corporea: 5-6 gradi centigradi; battiti cardiaci: meno di 40 pulsazioni al minuto; atti respiratori: 2 al minuto). La stagione degli amori ha inizio al termine del letargo, in aprile o maggio. La marmotta partorisce dai 2 ai 4 piccoli, nel mese di giugno, dopo una gestazione di circa 34 giorni. I principali predatori della marmotta sono le aquile e le volpi.

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