mercoledì 8 ottobre 2008

PIEMONTE, REGIONE D'EUROPA





Tra colli, montagne e laghi, il Piemonte scopre i suoi tesori: paesaggi mozzafiato, edifici che richiudono la grande storia d'Italia, festival e sagre enogastronomiche. Per una regione che non smette mai di stupire.



Una grande regione europea dal passato orgoglioso e dall'affascinante patrimonio ambientale, rivolta al futuro e pronto a cogliere sfide importanti, come quella dei giochi invernali. Porta naturale verso la Francia, il Piemonte occupa, rispetto all'Europa, una posizione di ideale centralità, che deve essere in grado di comunicare e promuovere sfruttando tutte le meraviglie culturali, paesaggistiche, gastronomiche di cui dispone. Il Piemonte è, infatti, palcoscenico ideale per promuovere l'italianità anche all'estero: area montana famosa per la sua natura ma anche per lo sport, questa regione è anche Langhe e Monferrato coi loro prodotti esclusivi, vini, tartufi, carni pregiate, è laghi, dagli scenari malinconici e attraenti allo stesso tempo; è turismo storico, grazie al regno di Casa Savoia e le sue dimore; è spettacolo, come per le iniziative legate all'arte contemporanea, ai grandi festival, alle mostre internazionali. Non dimentichiamo che questa regione ha visto nascere cinema, moda, griffe sportive, grandi spettacoli. Insomma un territorio tutto da scoprire "gustando" le peculiarità di ogni provincia.



Iniziamo dal cuneese, la "provincia granda" che offre un territorio vasto e ricchissimo di bellezze paesaggistiche e storiche. Pur restando al di fuori del circuito olimpionico le montagne delle Alpi marittime offrono impianti sciistici, piste, strutture alberghiere degne di nota, quali la rinomata stazione turistica di Limone Piemonte, sul confine francese, che rappresenta inoltre un facile accesso per la Costa Azzurra attraverso il Col di Tenda. A partire dalla stagione 2005/2006, la "Riserva Bianca" si presenterà con una veste totalmente nuova: dopo essersi vista assegnare i Campionati Mondiali Master di Sci Alpino per il 2007, Limone continua lo sforzo per rilanciarsi come stagione sciistica capace di competere con le migliori realtà dell'arco alpino con nuovi impianti e nuove piste, ma anche puntando sulle nuove tendenze del turismo con una diversificazione dell'offerta dei servizi sia per la stagione invernale che estiva. Non dimentichiamo un accenno sulla comodità d'accesso alla valle, attraverso l'antica via ferroviaria che "buca" le montagne per riaffiorare in Liguria.



Molte altre località del cuneese possono essere menzionate per le loro capacità di rispondere alle esigenze di sportivi e amanti della vera montagna: Artesina, Pratonevoso, Entraque e Valdieri, per lo sci di fondo, la Val Maria e la Val Varaita con magnifiche passeggiate in ogni stagione. Quando si pensa a questa provincia, non si può fare a meno di parlare delle Langhe e delle sue colline. Oltre a magnifici belvedere su vigneti e pioppeti, con la corona delle Alpi innevate in lontananza, le Langhe riservano proposte gastronomiche uniche, sagre. castelli e santuari. Alba è conosciuta per le manifestazioni folkloristiche di grande richiamo: la Giostra delle cento torri, il Palio degli asini, la Sagra Nazionale del Tartufo. Poco distante Ginzane Cavour; questo antico borgo, sede del prestigioso premio letterario, è dominato dal castello, amata residenza di Camillo Benso conte di Cavour, nonchè sede dell'Enoteca regionale Cavour e del Museo etnologico. Bellissimo il Santuario di Vicoforte Mondovì, uno dei più imponenti monumeti del Piemonte, affiancato dal monastero cistercense del XVI secolo.



Spostandoci verso Torino, si trovano tracce delle dimore sabaude tra cui il castello di Racconigi, casa di campagna di Carlo Alberto di Savoia, oggi inserito tra i beni protetti dall'Unesco. D'altra parte, testimonianze dello sfarzo dei Savoia sono riconoscibili in tutta la regioe, con lo stile barocco che trova massima espressione nelle residenze reali attorno al capoluogo: il castello di Venaria, la Versailles sabauda, la palazzina di caccia di Stupingi, alto esempio di architettura juvarriana; nel basso canavese il castello di Agliè. Tornando in provincia di Cuneo il castello di Govone e quello reale di Valcasotto. Impossibile enumerarli tutti: il Barocco accompagna, tra la fine del Cinquecento e per tutto il Settecento, la nascita e lo sviluppo dello stato sabaudo, ritrae l'ascesa di una dinastia, rappresenta e celebra la forza di un ducato, poi regno, che avrà un ruolo fondamentale nella storia italiana. Da qui se ne spiega l'importanza e la diffusione. Ma sono ancora intatti anche numerosi esempi di architettura medioevale: l'abbazia di Staffarda, vicino a Saluzzo, è un opera dal grande valore artistico per la sua equilibrata commistione di stile romano-gotico e per essere stata una pagina importante della storia dei monaci cistercensi. La storia piemontese brulica di castelli e chiese, cosicchè anche la provincia di Asti presenta i suoi gioielli: l'abbazia di Santa Maria di Vezzolano è uno di questi; complesso abbaziale di potere strategico durante il Medioevo, è legato alla leggenda che vede Carlo Magno come protagonista della sua fondazione, voluta in seguito alla sua guarigione dall'epilessia per intercessione della Madonna. Tra una visita e l'altra, le provincie di Asti e Alessandria non smettono di sorprendere per le ricchezze delle loro terre: come non menzionare Acqui Terme, rinomata località del Monferrato meridionale, famosa per il centro termale e per le sue specialità enogastronomiche (in particolare gli amaretti e i caratteristici baci acquesi, i tartufi e funghi da gustare in autunno con gli otiimi vini rossi locali e per il festival nazionale di danza. Da non perdere, a poca distanza dalla Basilica della cittadina, la Bollente, elegante edicola ottocentesca da cui scorga acqua a 70-75°C.



Anche Casale Monferrato conserva importanti monumenti medioevali, romantici e gotici: il Duomo, la chiesa barocca di San Filippo Neri, Palazzo del Municipio, la Sinagoga ebraica, costruita nel 1595 e radicalmente ristrutturata nel 1857-66, sede del Museo Isrealitico.



Dopo l'alternarsi di pendii e alture tondeggianti tra Langhe e Monferrato, ecco che si arriva in pianura. A valle di Casale Monferrato si estende un tratto del Parco fluviale del Po che qui si esprime nel suo volto più naturale e selvaggio, con ghiareti, isole e lanche che favoriscono la presenza di rare specie faunistiche, gli aironi prima di tutti. Nella prima parte del parco, invece, allontanandosi dal confine lombardo, il paesaggio è caratterizzato dall'intervallarsi di colline e risaie che, su sponde opposte, offrono spettacoli di rara bellezza. Le risaie sono, infatti, la peculiarità dell'area vercellese, zona interessante sia dal punto di vista naturalistico che artistico.



La Valsesia ospita due Sacri Monti: il Sacro Monte di Sant'Anna di Montrignone nei pressi di Borgosesiae, un pò più a nord, il più famoso dei Sacri Monti, la Riserva Naturale Speciale del Sacro Monte di Varallo. La storia dei Sacri Monti iniziò più di cinquecento anni fa, quando, nel 1491, giunse a compimento la prima cappella del Sacro Monte di Varallo, il più antico: la montagna, come luogo fisico, si avvicina al cielo e favorisce il rapporto fra umano e divino. Infatti, il Sacro Monte fu inteso come luogo idoneo a riproporre l'esperienza ascetica di San Francesco qando si ritirò sulla Verna in contemplazione della Passione di Cristo. Una fitta rete di Sacri Monti si sviluppò in molti paesi europei introducendo nuovi temi devozionali. Il Piemonte annovera dodici Sacri Monti, sei dei quali sono stati istituiti a parco o riserva naturale al fine di garantirne la salvaguardia e di contribuire al loro rilancio.



Un paesaggio che riposa lo sguardo, un'oasi di pace che incanta: questa la prima impressione quando si arriva sul Lago Maggiore, il più grande della regione. Questo, insieme al Lago d'Orta, è da sempre meta di turismo colto e raffinato, attratto dalla ricca vegetazione, dai tesori artistici, dalla cornice delle montagne e da quel romanticismo costituito dalle isole. Sull'Isola Madre, alla fine del 1500, Carlo Emanuele I di Savoia fece costruire la splendida Villa Borromeo, con giardini a terrazze incantevoli. Il clima mite favorisce tuttora la sopravvivenza di specie subtropicali, come il cipresso di Kashmir, alto trenta metri, camelie rosa ciclamino e rosa pallido, palmeti, mirti, agrumi, tra i quali vivono fagiani cinesi e pavoni bianchi. Altrettanto sontuosi i giardini dell'Isola Bella, in stile barocco, in cui l'esotismo della vegetazione (compare l'albero del tamarindo, del caffè, il banano, il fiore di loto, il papiro egiziano) e gli ampi spazi verdi sono arricchiti da giochi d'acqua, scalinate, arcate, statue. Sulla sponda occidentale del lago, a Pallanza, si possono visitare i giardini delle eleganti ville fatte costruire a partire dall'Ottocento dalle nobili e borghesi famiglie milanesi e novaresi: Villa San Remigio, che ospitò anche Gabriele D'Annunzio, e Villa Taranto, acquistata nel 1931 dallo scozzese Neil Boyd McEacham, artiere della regina d'Inghilterra, da lui trasformata in uno dei più grandi e curati giardini all'inglese d'Italia. Ed infine, sul lungolago di Stresa, si affaccia a Villa Pllavicino, che ospita 40 specie di mammiferi e uccelli esotici che volano liberi su un territorio di circa 15 ettari. Tutta la zona dei laghi del novarese e del Verbano Cusio Ossola diventa teatro naturale per eventi internazionali di musica e danza: a Stresa, la musica classica è protagonista con le Settimane musicali di Stresa, sotto la direzione artistica di Gianandrea Noseda; sulle rive del Lago d'Orta, il Festival cusano di musica antica emoziona a metà giugno. Nei giardini e nelle dimore storiche della provincia di Verbania e Novara per la danza si tiene il Festival dei Laghi, che ha premiato Carla Fracci, Oriella Dorella, Luciana Savignano.



Più a occidente, anche il lago meno noto di Viverone offre bellezze tutte da scoprire. Lasciatevi rapire dall'incanto di una passeggiata lungo le rive verdeggianti o dal piacere di una gita in barca. Oppure sfruttate le tante opportunità di sport: vela e windsurf, equitazioe e golf, trkking e mountain bike, deltaplano e parapendio dalle montagne circostanti. Qui ritroviamo altri famosi Sacri Monti, tra cui il Sacro Monte di Oropa, che richiama ogni anno grandi masse di pellegrini e devoti di Sant'Eusebio, vescovo martire di Vercelli del IV sec. d.C. Siamo in provincia di Biella, patria della lana e dei filati.



Nel capoluogo, tappa d'obbligo è la "Fondazione Cittadellarte", un imponente di archeologia industriale dotato di parco e cortile con déhors. Troneggiano i più significativi reperti di arte contemporanea, in particolare dell'Arte Povera. L'area espositiva è posta su più piani, ed una menzione speciale va all'ultima sala in "piccionaia", con igloo-concept realizzati nei materiali più vari. Nel loggiato superiore collaborano studenti e giovani artisti coordinati dallo stesso Michelangelo Pistoletto, che, con la moglie e alcuni fidi collaboratori, sviluppa nuclei progettuali in raccordo con il dualismo arte-impresa. Per chi non ama i luoghi chiusi, ma vuol comunque gustare sensorialmente l'arte, da oltre vent'anni esiste il "Macam" di Maglione, "Museo all'Aperto". Tra i più interessanti work in progress contemporanei. Ogni anno artisti di notorietà internazionale aggiungono i loro contributi creativi alla collezione, che è patrimonio fruibile da tutti i visitatori del luogo. Siamo ora in un'area geografica di grande interesse scientifico: l'anfiteatro morenico d'Ivrea, nel territorio canavesano, una struttura geologica originata durante le fasi di glaciazione del Pleistocene che ci ha lasciato i suoi minerali e le sue forme uniche in Europa.



Ma la maggiore attrazione turistica di Ivrea, cittadina posta proprio all'ingresso della Val d'Aosta, è il carnevale con la storica battaglia delle arance, momento fondamentale per la collettività eporediese. E da qui, ecco i svettanti massicci del Monte Rosa e del Gran Paradiso. Luoghi di alpinismo per eccellenza, le località montane oggi offrono moderne attrezzature e accoglienza per tutti i gusti. Dallo sci in ogni sua disciplina alle passeggiate e ai trekking, agli sport di acqua e di aria.



Il Parco del Gran Paradiso, che si estende per 70.000 ettari di territorio protetto, ospita flora e fauna rigogliose: castagni, faggi, larici, ma anche pascoli alpini fioriti. Il re di questo paradiso, tutelato e protetto, è lo stambecco, cacciato per l'ultima volta da Vittorio Emanuele III nel 1913. Accanto a questa specie vivono camosci, cervi, caprioli, marmotte. Molti di questi animali selvatici si possono osservare al Gran Piano di Nasca, che si raggiunge dal Colle del Nivolet, tra prati verdi fitti di eriofori e corsi d'acqua. Tornando verso Torino, ancora un tuffo nel passato coi castelli di Mazzè e il castello della famiglia Valperga a Masino: questi edifici meritano una sosta, anche solo per ammirare l'affascinante anfiteatro della Serra morenica.



Si conclude qui il nostro tour ideale in giro per il Piemonte alla scoperta di luoghi, tradizioni, peculiarità che rendono questa regione unica, aperta al turismo internazionale e ricca di opportunità suggestive e sorprendenti.

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