venerdì 3 ottobre 2008

PIEMONTE SEMPRE PIU’ POVERO E PENALIZZATO

Il sostegno della Regione Piemonte al sistema imprenditoriale è sensibilmente diminuito con la Giunta-Bresso. La conferma viene da un recente studio, il rapporto Met (Monitoraggio economia territorio): nel corso del 2006, ultimo anno rilevato, le agevolazioni erogate dalla Regione alle imprese sono state pari al 35% del totale delle risorse pubbliche erogate, contro un 46% riferito al 2004, ultimo anno in cui ha governato in Piemonte una Giunta di Centrodestra. Nel corso degli anni il peso degli aiuti regionali è andato costantemente aumentando, anche per l’attenzione del decentramento legato alla legge Bassanini.
Con la Giunta-Bresso si è avuta una secca inversione di tendenza, che probabilmente è stata determinante anche nel ridurre il complesso delle risorse assegnate alle imprese. Ad esempio, nel 2004 sono stati erogati aiuti per 350 milioni di euro, contro i 313 del 2005 e i 318 del 2006.
Sono elementi che confermano il sostanziale immobilismo della Giunta di Centrosinistra in materia di attività produttive. Il trend calante del sostegno alle attività produttive, industriali ed artigianali, è rilevabile anche nel rapporto relativo all’incidenza delle erogazioni sugli investimenti: era il 5,2% nel 2004, è sceso al 4,4% nel 2006.
L’aumento dell’indebitamento della Regione non è servito ad alimentare gli investimenti né pubblici, né privati. E’ un fatto grave che rischia di minare la competività del Piemonte nel prossimo futuro. Inoltre, contrariamente alle ottimistiche promesse della Giunta, i tempi dei pagamenti si sono allungati, mettendo in grave difficoltà interi reparti dell’economia. Ciò non tocca unicamente le risorse direttamente erogate dalla Regione, ma anche quelle che passano tramite i Comuni e gli altri Enti, che gestiscono fondi regionali. Le attese si allungano in modo scandaloso, compromettendo i bilanci di molte aziende. Anche il blocco degli impegni stabilito dalla Giunta negli ultimi due mesi del 2007, non è stato che un espediente contabile,, che di fatto ha trasferito molte spese nel 2008, accrescendo le difficoltà a darvi copertura.
Invece, a quanto risulta dalle dichiarazioni del Ministro dell’Economia, Padoa Schioppa, i conti dello Stato sarebbero floridi. Allora viene spontaneo chiedersi perché il Governo non versi alla Regione i 4 miliardi di euro che deve al Piemonte? A fine anno l’ormai (fortunatamente) ex presidente Prodi aveva annunciato la riduzione del deficit al 2%, un dato migliore delle attese, e nei giorni successivi lo stesso ministro Padoa Schioppa, solitamente prudente, ha diffuso una nota in cui certifica la buona situazione dei conti pubblici, soprattutto per l’accresciuto gettito fiscale, cioè per il fatto che gli italiani pagano più tasse. Ma di ciò ha beneficiato unicamente il Governo, che ha persistito nel tenere ben stretti i cordoni della borsa rispetto invece ai soldi che deve alle Regioni ed agli Enti Locali, che presentano difficoltà più o meno gravi di cassa.
E la Regione Piemonte è costretta ad iscrivere il proprio bilancio qualcosa come 4 miliardi di euro di residui passivi, cioè di somme accertate, derivanti per la maggior parte da trasferimenti statali. Io stesso ho presentato un’interrogazione alla Giunta-Bresso per chiedere il motivo per cui non ritenga di sollecitare il Governo a pagare il dovuto alla Regione. Intanto siamo ormai giunti a metà del cammino dell’ottava legislatura della Regione Piemonte e, con la chiusura del 2007, inizia il primo periodo dei bilanci.
Dopo l’anno che ci siamo lasciati alle spalle non possiamo che registrare un risultato complessivo che, come tutti i piemontesi possono constatare ogni giorno, non può che avere un segno fortemente negativo. A cominciare dalla situazione dei trasporti, il 2007 non può che essere definito un “Annus Horribils” per l’intero territorio regionale, sia sotto l’aspetto delle prospettive future sia per quanto concerne l’amministrazione del quotidiano. La concentrazione della TAV e del Terzo Valico ancora latita e l’impegno della Giunta a sostegno dei progetti continua ad essere altalenante, nella speranza che la decisione finale (qualunque essa sia) venga presa da altri e la maggioranza non debba così subirne le conseguenze.
Contemporaneamente la fotografia della rete dei trasporti pubblici regionali è, ogni giorno, più drammatica: i pendolari soffrono quotidianamente sia per i ritardi sia per condizioni igieniche e di sicurezza costantemente in peggioramento. Con il 2007 e la pianificazione dei nuovi orari, è poi stata addirittura “metabolizzata” la dilatazione dei tempi di percorrenza: il nuovo record, per i treni in arrivo a Porta Nuova tra le 8 e le 10 del mattino, assegna il ritardo in ben il 53% dei casi.
Incapacità amministrativa della Giunta, che Alleanza Nazionale ha continuato a sottolineare e denunciare in tutto il corso dell’anno, soprattutto quando diventa grave, come nel caso del “colpo mortale” assestato dalla Presso al Sistema Sanità del Piemonte. Se infatti l’agonia dei trasporti e delle comunicazioni della Regione, tra Ztl e limitazioni, colpisce sia i pendolari e le fasce deboli sia l’artigianato, il commercio e la piccola imprenditoria, il nuovo Piano Sanitario aggredisce in modo indiscriminato tutti i piemontesi. Avevamo ribadito in Aula come, dietro al nuovo Piano, non vi fosse altro che aumenti di spesa e tagli ai servizi.
Purtroppo in pochi mesi le nostre considerazioni hanno avuto la conferma nei fatti: la dilatazione sconsiderata delle liste d’attesa e una spesa balzata dai 6 miliardi di euro nel 2004, ai 7 miliardi e mezzo nel 2007, non sono che i primi risultati, mentre le province piemontesi già temono per la sopravvivenza delle proprie ASL e delle proprie strutture ospedaliere e l’indice di gradimento della nostra Sanità viaggia in picchiata. Sempre nel 2007 sono poi stati completamente dimenticati dall’amministrazione Presso sia i piccoli Comuni sia le esigenze delle categorie produttive: solo garantirà alle famiglie piemontesi una reale e concreta libertà di scelta del modello educativo (aumento degli assegni di studio, dotazioni organiche e rimborsi per il trasporto).
E’ una buona legge sullo studio, che consentirà a tutti di scegliere dove studiare senza creare alcun favoritismo per i ceti ricchi. Ci auguriamo che, con il 2008 e le tante nuove sfide che attendono il nostro Piemonte, ci possa essere una collaborazione maggiore e meno spirito di parte. Fin qui l’azione Presso e della sua Giunta non ha dato certo risultati positivi, vedremo ora cosa riserverà il futuro: Alleanza Nazionale saprà sempre continuare ad essere presente e fare la propria parte.

Nessun commento: